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Modena Volley ha fatto poker: 4 allenatori andati in 4 anni

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E quest'anno è toccato a Julio Velasco, non a un allenatore qualunque ma a un mito della pallavolo, persona che ha scritto le più belle pagine della pallavolo


Modena Volley ha fatto poker: 4 allenatori andati in 4 anni
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Non avrei mai pensato, dopo le riflessioni spontanee esternate lo scorso anno a seguito della cacciata di Stoytchev dal Modena Volley, di dover ritornare su simili argomenti a un anno di distanza.
E invece anche quest’anno il passato ritorna come un incubo ricorrente a fine campionato; Modena Volley ha fatto poker! Quattro allenatori in 4 anni se ne sono andati più o meno volontariamente dalla squadra di pallavolo più medagliata d’Italia (12 scudetti e 12 coppe Italia più altri trofei nazionali e internazionali).

E quest’anno è toccato a Julio Velasco, non a un allenatore qualunque ma a un mito della pallavolo, una persona che ha scritto le più belle pagine della pallavolo modenese e italiana. Quattro scudetti consecutivi e quattro coppe Italia con la gloriosa Panini e due campionati del mondo più tre campionati europei con la nazionale in 7 anni, per non parlare delle World League e delle coppe del Mondo (solo le Olimpiadi non si sono piegate alla nazionale italiana guidata da Velasco).

Le notizie di stampa non consentono ancora di capire le motivazioni di tale gesto, gli stessi giornalisti brancolano nel buio, o quanto meno nella semi oscurità, e Julio Velasco dal gentiluomo che è si limita a dire che dopo tanti anni di attività e di emozioni forti sente il bisogno di ritrovare se stesso, e con la signorilità che lo contraddistingue non fa alcuna polemica lasciando di se un ricordo indelebile per i tifosi modenesi.

Ma guarda caso immediatamente compaiono indiscrezioni riguardanti i giocatori modenesi in merito a trasferimenti già decisi in precedenza con precontratti stilati con altre società, improvvisi repentini cambiamenti di idee sia dei giocatori che della società, insomma un susseguirsi di notizie contradditorie che hanno in comune un unico denominatore: la decisione di rimanere ora che l’allenatore se ne è andato.

Sono solo decisioni casuali o c’è dell’altro? La società sa quel fa, o vuol fare, o come lo scorso anno è in balia dei giocatori? Possibile che ogni anno la situazione sfugga di mano alla dirigenza che per uscirne non trova di meglio che scaricare gli allenatori? Possibile che abbiano sempre ragione i giocatori e mai gli allenatori?  Siamo arrivati al punto che anche la pallavolo, che tanto si vanta di essere differente dal calcio, proprio dal calcio ha ereditato le peggiori abitudini, cioè di genuflettersi davanti ai suoi giocatori, falsi idoli e primedonne strapagate e capricciose che ricattano la società e la piegano ai loro voleri? Un presidente di società non dovrebbe tenere ben saldo il timone per guidare la sua nave attraverso tempeste e intemperie, anziché farsi sospingere dai venti bizzosi dei giocatori (e, perché no, anche dei tifosi)?

Una squadra di pallavolo ha bisogno di continuità per crescere ed ambire a primeggiare nei confronti degli avversari, qualche rettifica in corsa è più che comprensibile, ma gli stravolgimenti annuali dell’organico e soprattutto degli allenatori che le devono guidare porta solo alla sconfitta.

Non me ne voglia signora Pedrini se le critiche esposte sono ovviamente dirette a Lei, ma il presidente è il responsabile della società e purtroppo è destinato a raccogliere gli onori quando le cose vanno bene, e le critiche quando invece vanno storte.

Lei, signora Pedrini, è encomiabile per la passione e l’impegno, nonché per risorse economiche che profonde, ma nutro qualche riserva sulla gestione della squadra; non si offenda se nella gestione dei giocatori la vedo più come una madre che coccola troppo i suoi figli, che invece sono degli scavezzacolli inguaribili e che troppo spesso diventano dei mercenari attaccati al soldo, tanto da tradire la squadra che li paga e valorizza per passare ad altre squadre durante il campionato in corso (bella serietà, come si sarebbero comportati in caso di scontro diretto con la squadra in cui sarebbero andati a giocare l’anno successivo?). Questi personaggi non meritano le “coccole”, ma ben altro: qualche “scopaccione” è salutare e doveroso!

Fortunatamente non tutti i componenti della squadra hanno questo vizietto, ma guarda caso sono proprio quelli più in vista e più amati dai tifosi che si sentono in diritto di fare quello che più gli aggrada in barba ai contratti.

Ho l’impressione che prevalga una tendenza ipocrita a sottovalutare questi episodi, fino a negarli per far credere che tutto va bene, della serie “tutto va bene madama la marchesa”, anziché affrontarli col giusto piglio per evitare che si ripetano in futuro. Ora, se le notizie saranno confermate, a raccogliere l’eredità di Velasco potrebbe essere Andrea Giani, una persona per bene che a Modena ha lasciato ottimi ricordi: sarà il quinto della serie? Il poker diventerà una “manita”? La telenovela senza fine che assomiglia a una Beautiful pallavolesca continuerà o avrà finalmente termine? Le lezioni del passato saranno servite a qualcosa? Ci manca solo il ritorno di Monsieur Magique per completare la frittata…

Ci pensi bene signora Pedrini prima di liquidare frettolosamente anche Andrea Giani, i buoni allenatori finiscono, e a Modena poi non vogliono più venire...

Luciano Benedetti


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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