Alea, da Forlì una alternativa all'inceneritore fuori da Hera
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Alea, da Forlì una alternativa all'inceneritore fuori da Hera

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Il dossier inceneritore si chiude con un colloquio con l'assessore all'Ambiente del Comune di Forlì Nevio Zaccarelli


Alea, da Forlì una alternativa all'inceneritore fuori da Hera
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Il Comitato Modena Salute e Ambiente, uno dei protagonisti della opposizione al raddoppio dell’inceneritore, ha realizzato per la Pressa un dossier dettagliato che fotografa attraverso le cifre diffuse dal gestore stesso (Hera) la situazione dell’impianto modenese che brucia ogni anno oltre 200mila tonnellate di rifiuti. 

Abbiamo pubblicato il dossier in 23 puntate, il mercoledì e il venerdì. Oggi l'ultima puntata con una intervista all'assessore all'ambiente di Forli, Nevio Zaccarelli, sulla decisione di lasciare Hera e di creare la nuova società in house  Alea Ambiente che gestirà i rifiuti sui 13 Comuni dal 1 gennaio 2018.

Una intervista da leggere e che chiude il nostro dossier che rimarrà comunque disponibile nella home page de La Pressa. Ringraziamo il Comitato Modena Salute Ambiente per la cura e per la collaborazione e Hera per i suoi silenzi costanti. Le certezze sono comunque importanti.

Anche quando negative.

L'assessore all'ambiente del Comune di Forlì, Nevio Zaccarelli descrive il modo in cui si è arrivati alla costituzione della nuova società che gestirà i rifiuti su 13 comuni, in sostituzione ad Hera, dal 1 gennaio 2018, Società affidata a Paolo Contò del Contarina/Priula di Treviso e che farà il porta a porta su tutto il territorio con tariffa puntuale. Il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta con tariffa puntuale sarà a regime dal 1 gennaio 2019. Obiettivo: riuscire in futuro a spegnere almeno un inceneritore dei due presenti sul territorio (quello dei rifiuti urbani). Ora ne sono presenti due: uno di Hera per gli RSU ed uno privato Mengozzi per rifiuti sanitari. Una intervista realizzata per La Pressa da Sandra Poppi del Comitato Modena salute Ambiente.


Assessore, in occasione della notte verde di Forlì, in particolare alla presentazione del convegno “Obiettivo Rifiuti Zero: Una sfida per una società più virtuosa”, mi hanno colpita le sue parole “il cambiamento passa dal pieno coinvolgimento dei cittadini” e la soddisfazione per la nascita della nuova società in house per la gestione dei rifiuti nel Forlivese. Da qui l'idea dell'intervista. Per trasmettere tutto questo anche ai cittadini modenesi.

'La notte verde per noi è uno strumento di crescita culturale dei cittadini. Ci possono essere diversi modi per chiedere loro determinati comportamenti, noi abbiamo scelto di non costringerli ma di lavorare con loro, di farli ragionare su alcuni obiettivi e stili di vita, di fare iniziative con i bambini e le loro famiglie. Poi di contattare le aziende. La cosa sta crescendo e speriamo di contattarne altre di aziende interessate. La Soc. Alea Ambiente nasce dal comprensorio Forlivese, all'inizio 15 comuni, tutto il comprensorio, Successivamente 2 comuni, Santa Sofia e Premilcuore, non hanno aderito al progetto. Interessati invece Bagno di Romagna e Cesenatico che però non sono confinanti e non è stato possibile includerli. Quindi sono rimasti 13 comuni, quasi tutto il comprensorio. La spinta è stata quella, non di togliere qualcosa ad Hera, ma di riappropriarsi di una cosa che era nostra. Ci sembrava di essere diventati dei notai in cui però le decisionì importanti venivano prese in altre sedi. Questo progetto è stato realizzato nella convinzione che fosse necessario riportare le scelte all'interno del comune. Partirà il 1 gennaio 2018 e sarà una società che non dovrà produrre utili ma reinvestire per migliorare il servizio e produrre meno rifiuti. La multiutility invece è quotata in borsa e rilascia dividendi ai soci. Ha una filosofia diversa. Si è deciso, con questa società in house in cui i sindaci si sono presi una grande responsabilità, quella di elaborare in proprio il piano economico finanziario e di rispondere direttamente ai cittadini senza scaricare la colpa su altri'.

 Una società dai più svariati colori politici ma con un unico obiettivo.

'La scelta è stata fatta da 13 comuni di cui 5 governati dal centrodestra, 2 da liste civiche trasversali, 6 dal centrosinistra. La cosa da segnalare è quello che è successo a Forlì lo scorso aprile. In un comune a maggioranza PD è passata all'unanimità del consiglio la delibera per autorizzare l'investimento di 6 milioni di euro per fare la nuova società. Di conseguenza, successivamente, si è partiti scegliendo come sede di utilizzare un fabbricato esistente di una società in liquidazione, pertanto senza utilizzare nuovo suolo. Acquisendo poi i mezzi, i lavoratori di Hera piu altri di cooperative mediante accordi sindacali. I risultati si ottengono promuovendo comportamenti virtuosi di operatori e cittadini. Quindi si inizierà il 1 gennaio 2018 a fare il cambiamento, si partirà prima dai comuni che non hanno ancora la raccolta dei rifiuti porta a porta ma stradale, a informare e a consegnare i materiali occorrenti, i contenitori e i codici a barre. Il 2018 sarà l'anno in cui andrà a regime il servizio. Dal 2019, fra circa un anno, sarà tutto a regime'.

Come siete riusciti a raggiungere questo obiettivo?

 'Siamo riusciti a raggiungerlo con un percorso di confronto tecnico e politico con la Regione e con Atersir e con la collaborazione di due prestigiose università (incaricate da Atersir) che hanno supportato il progetto e perchè non ci fossero sorprese per i cittadini. I sindaci non volevano aumentare il costo del servizio a carico degli utenti. Ora, in Comune di Forlì, circa 118.000 abitanti, il servizio di gestione dei rifiuti ha un costo di 175 euro abitante x 118.000/ab. = 20.650.000. Nel 2019, come da progetto, saremo a 134 euro abitante che x 118.000/ab. sono quasi 5 milioni di euro in meno. Oltre a sfalci e ingombranti che andranno gestiti in altro modo e sono esclusi dal servizio. In futuro i cittadini pagheranno per quello che realmente produrranno di rifiuto indifferenziato. Già nel primo anno non solo non aumenteremo, ma torneremo alla tariffa del 2016. Uno degli obiettivi che i forlivesi si aspettano è giustamente di arrivare in futuro a ridurre rifiuti e costi. Questo per arrivare a ridurre i rifiuti smaltiti nell'inceneritore Hera, che ha una potenzialità di 120.000 t/anno. E in futuro a spegnerlo. Sul territorio esiste anche un secondo inceneritore di rifiuti speciali sanitari che ne smaltisce 32.000 di tonnellate. A Forli nel 2015 è stato firmato un accordo tra il Comune e la Regione e nell'inceneritore dei rifiuti non arrivano rifiuti speciali ed altri rifiuti urbani provenienti da altre regioni'.

A quali esperienze e competenze vi siete affidati?

 'Ci sono 20 soggetti in Italia che lavorano su questo ma ci siamo affidati al Consorzio con maggiore esperienza in questo tipo di gestione virtuosa in Italia. Il rapporto di collaborazione è con la società Contarina, società dei 50 comuni del consorzio Priula della Provincia di Treviso. La scelta è stata quella di avere Paolo Conto', Dirigente di Contarina, quale Amministratore delegato e Direttore tecnico di Alea Ambiente ed applicare la loro esperienza anche al comprensorio di Forlì'.

Con quali difficoltà, se ci sono state.

 'Qualche difficoltà c'è stata, qualcuno che ci ha ostacolato ma ce l'abbiamo fatta e guardiamo avanti'.

 E quali strumenti avete adottato per formare e informare i cittadini?

'Abbiamo organizzato e organizzeremo coordinamenti ambientali nei quartieri. Poi informeremo in modo capillare ad ogni abitazione e in ogni azienda consegnando i materiali. Oltre a incontri tematici con le famiglie. Incontri in cui partecipano con interesse migliaia di persone e fanno molte domande'.

Che cosa ci vuole lasciare come ultima testimonianza?

'Mi sono sentito molte volte come uno dei salmoni che risalgono la corrente. Ma sono molto soddisfatto del progetto e del risultato. Per il territorio e per la comunità. In fondo, ai sindaci, non entra niente e sono quasi solo responsabilità. Occorre tanta convinzione, senza quasi vantaggi politici'.

 Questa è davvero la sfida per produrre meno rifiuti, per ridurre il nostro impatto. Per una società futura più vivibile e una qualità dell'aria più respirabile. Per promuovere l'economia circolare, come già tra l'altro previsto dalla Legge regionale16/2015 'Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale19 agosto 1996 n. 31. Per creare più lavoro e occupazione nel pieno rispetto dell'ambiente e dei cittadini.

Sandra Poppi


Redazione Pressa
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