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Oggi 10 marzo si festeggia il Beato Giovanni delle Celle.
Giovanni nacque a Firenze nel 1310 circa; si fece notare per l'impegno, l'amore per lo studio e per il carattere turbolento. Virtù e difetti che lo portarono prima alla guida del monastero fiorentino di Santa Trinità e poi alla reclusione dentro a una torre. Non si conosce bene la sua colpa: pare che ci sia di mezzo una donna.
Trascorso un anno di prigionia, Giovanni fu liberato e si ritirò in solitudine a Vallombrosa: la cella di un romitorio sarà la sua casa per sempre. Visse lontano da tutto, ma in contatto con la vita politica e religiosa del suo tempo, soprattutto a Firenze. Giovanni era un ammiratore e amico di Santa Caterina da Siena: la difese contro un certo frate Ruffino che la accusava di eresia.
Il Beato sostenne inoltre Caterina quando lottava per far cessare la residenza dei Papi in Avignone.
Giovanni rimase però sempre nella sua cella: pregò, studiò e scrisse, guadagnandosi pure la fama letteraria di 'Prosatore vivo e forte'. Nella solitudine, divenne, soprattutto guida spirituale per uomini e donne che da lui ricorrevano.
Nel 1380 ricevette la notizia della morte di Santa Caterina e nel 1394, anche Giovanni, morì e poco dopo la sua morte l'Ordine Vallombrosano lo venerò come Beato.
Redazione Pressa
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