progettiIl Santo del giorno
Santa Gemma Galgani, l'accoglienza della sofferenza
La Pressa
Gemma non fu Santa per i fatti straordinari accaduti nella sua vita, ma lo fu soprattutto per la decisione lucida di accogliere il peso della sofferenza
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Oggi 11 aprile si festeggia Santa Gemma Galgani.
Gemma nacque a Lucca nel 1878, a otto anni perse i genitori. Un farmacista lucchese, Matteo Giannini, la accolse per badare ai suoi i figli e per aiutare in casa. Gemma però non aveva buona salute e non potè dare molto aiuto.
Assieme a molte sofferenze, in casa Giannini, ebbe visioni e colloqui con Gesù e la Madonna.
Tutta dedita alla preghiera e alla sopportazione, a Gemma apparvero nel suo corpo dolorose ferite: segni della passione di Cristo. Il Vescovo di Lucca, con l'aiuto di medici, la controllò per appurare l'origine della piaghe. Il padre spirituale di Gemma la invitò al riserbo e lei, nella obbedienza, lasciò visitarsi con serenità. La Santa, nell'umiltà e nella sottomissione della volontà di Dio, volle vivere le sue esperienze mistiche nel modo più normale possibile. Per i lucchesi intanto veniva già condiderata 'la ragazza della grazia'.
Negli ultimi anni della sua vita continuò a soffrire molto, nel nascondimento per poi morire nella vigilia della Pasqua nel 1903. Gemma Galvani venne poi canonizzata da Pio Xll. Gemma non fu Santa per i fatti straordinari accaduti nella sua vita, ma lo fu soprattutto per la decisione lucida di accogliere il peso della sofferenza silenziosa a imitazione di Cristo. L'esempio di Santa Gemma Galgani a molti ha restituito la fede, e a tanti sfiduciati ha fatto ritrovare il coraggio.
Buon onomastico a chi si chiama Gemma.
Redazione Pressa
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