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Sono stati 3.319 gli aspiranti insegnanti presenti alla prova scritta per il concorso abilitativo per diventare insegnati di ruolo nella scuola statale. 1.027 i posti disponibili. Di questi solo 826 sono stati ammessi alla prova orale. I bocciati 2.493. Non è andata meglio al concorso per la scuola dell’infanzia statale, dove 448 candidati hanno superato lo scritto su 2.701, solamente il 16,5 per cento.
Secondo il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Stefano Versari, intervistato da Repubblica, l'esito del concorso per le scuole elementari e dell'infanzia dovrebbe indurre a porsi degli interrogativi: 'Chi si è presentato non aveva la valigia degli attrezzi che occorre per entrare in una classe. Al concorso per l’infanzia il livello culturale dei candidati era basso, negli altri i commissari hanno rilevato una profonda competenza culturale ma uno scarso livello di preparazione di natura didattica'.
Di diverso avviso invece Luigi Guerra, direttore del dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Universita' di Bologna e responsabile della formazione degli insegnanti. E se fossero i quesiti ad aver determinato un cosi' alto numero di bocciature ai concorsi? Riflette Guerra, che ha ancora il mente l'ultimo concorso. 'Li' fu chiaro che il problema erano i commissari, non i candidati', difendendo il percorso universitario che forma gli insegnati per tutte le scuole di ordine e grado. 'Si fa presto a dare la colpa alla formazione e non ai valutatori', prosegue nel ragionamento, sottolineando come l'eta' media dei candidati, cosi' come riportata dalla stampa bolognese, di 35 anni 'faccia pensare al fatto che si tratti per lo piu' di laureati con la vecchia magistrale'. Guerra vuole vederci chiaro: 'Prima bisogna capire chi ha fatto il concorso e quali erano i quesiti', ribadisce.
Redazione Pressa
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