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Giuridicamente è tutto perfetto. Il meccanismo della offerta economicamente più vantaggiosa concede per legge ampi margini di discrezionalità nella aggiudicazione degli appalti (il punteggio per la parte tecnica può così annullare quello per la parte puramente economica) e quindi formalmente nulla da dire. Ma nell’analizzare chi vince gli appalti edili a Modena e in Emilia un dato emerge con forza: vincono sempre (o quasi) le stesse aziende (la AeC di Zaccarelli ad esempio figura in tantissimi cantieri per la ricostruzione post-sisma). E le ultime tre gare (ponte a Bomporto, palazzo Musei e scuola di Concordia) sono solo l’ennesimo esempio di un «sistema» preciso. E qui non c’entra la rabbia di chi arriva secondo o terzo, anche se così fosse non vi sarebbe nulla di male. Il punto è che, se si scorrono appalti e aggiudicazioni, viene quasi da sorridere.
C’è da rifare il tetto del Palazzo dei Musei, danneggiato dalle scosse? Vince la Generali 2 di Betti che è tra i proprietari della Manifattura (dove Muzzarelli ha affittato un locale a 300mila euro per fare mostre) e che fa parte della società Consorzio stabile modenese che finanziò con 5mila euro la campagna elettorale del sindaco. C’è da fare un ponte mezzo crollato per il terremoto a Bomporto? Vince la AeC di Zaccarelli che finanziò per 3mila euro la campagna elettorale del sindaco. E poco importa sia coinvolta nell’inchiesta «Cubetto» sul presunto uso di «cemento farlocco» nella costruzione delle scuole di Finale Emilia. Il ponte sicuramente verrà costruito con la massima cura («sarà centrale la direzione lavori» - ha commentato un, preoccupatissimo, sindaco di Bomporto Alberto Borghi).
C’è da rifare una scuola a Concordia, distrutta dal sisma (sempre lo stesso, quello del 2012)? Vince la newco «Integra» nata per ‘ripulire ’ la CCC, quella che vinse il mega appalto per il Sant’A go s t i n o, quella tra le vincitrici dei recenti lavori da 11 milioni e mezzo per il polo San Paolo a Modena, quella da una storia controversa (a dir poco e centenari, quella affidata alle cure dell’uomo dai mille incarichi e vicinissimo a Muzzarelli, Domenico Livio Trombone. Funziona così. Uno, due, tre. In pochi mesi. Esempio di come funziona il mondo a Modena. Con il beneplacito del sindaco Giancarlo Muzzarelli e del suo «con le imprese cooperative condividiamo ideali e passione » e del presidente della Regione Stefano Bonaccini. Ovviamente tutto perfettamente legittimo. Tutto giusto. Che solo l’invidia degli esclusi porta a stupirsi... Eh, beh... Uno, due, tre. Come le conte dei bambini. Quelle infinite, con fanti e cavalli... Quelle che arrivano a 1000, 2000, 3000. In eterno.
Giuseppe Leonelli
Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato .. Continua >>