Ferocia green pass, ora vivere in Italia fa davvero paura
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Ferocia green pass, ora vivere in Italia fa davvero paura

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Se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia chiaro) vengono accettate cosìsenza protestare, tutto da domani è possibile. Ogni inferno può aprirsi


Ferocia green pass, ora vivere in Italia fa davvero paura
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E' come se si avvertisse un sadico piacere nella decisione del Governo Draghi di rendere illimitata la durata del green pass, ma solo per chi ha fatto tre dosi di farmaco. Lo abbiamo detto, non vi è nulla di scientifico, nè sanitario che sottende a tale decisione. Lo dimostra in modo plastico che questa durata sine die del lasciapassare non viene concessa ai guariti che non si sono fatti inoculare il prodotto Pfizer o Moderna, J&J o Astrazeneca almeno due volte. A loro no, perchè il braccio non la hanno porto.

Ed è questo sadismo, questa ferocia accolta con giubilo da una fetta di popolazione che fa paura. Il concetto è chiaro: 'noi abbiamo rischiato' (perchè molti al di là della tanto sbandierata sicurezza del farmaco anti Covid ragionano così) e 'adesso devi rischiare anche tu, altrimenti non è giusto'.


Un ragionamento che rispecchia il Male di una società. La giustizia ora non sta nel fare scelte personali che si ritengono sagge, ma nell'imporre a tutti le stesse scelte, una sorta di 'mal comune mezzo gaudio' rispolverato in salsa sanitaria.
Un Paese così fa paura, sì.
Fa paura per la sua ottusa accettazione di ogni norma imposta dal Governo, non importa quanto razionale o irrazionale sia.
Fa paura per la cinica applicazione di tali norme in contesti peraltro non pertinenti. Ad esempio molti commercianti, non tutti sia chiaro, nonostante non sia obbligatorio per legge il controllo a tappeto del green pass, lo pretendono. Con meticoloso e pernicioso scrupolo.
Fa paura la totale spersonalizzazione nel recepimento di regole folli. 'Hanno deciso', 'hanno detto', 'loro vogliono'... Come se tutto questo non fosse volontà di un Governo con nomi e cognomi, ma fosse frutto di un desiderata divino, o diabolico poco importa.

Perchè l'importante è poter continuare a fare la propria vita di sempre. Vuota di senso, quanto piena di accessori. Dove la stessa idea di un Dio che salva è ridotta a una app sul cellulare. Dove la accoglienza e la accettazione del diverso funziona solo se quel diverso è costruito a tavolino da chi impone cosa deve essere tutto uguale.
Vivere in Italia ora fa paura. Perchè se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia chiaro) vengono accettate così senza protestare, tutto da domani è possibile. Ogni inferno può aprirsi.
E infatti tanti sognano di andarsene. Cercano in modo compulsivo speranza e libertà oltre i confini. 'In Spagna si dice non sia così, in Inghilterra neppure...', 'se solo fossi più giovane me ne andrei'. E non sono frasi buttate lì in una serata tra amici, ma sono parole cariche di disillusione e amarezza. Emblema di una società frustratata e rassegnata.

Questa è l'eredità che il Governo Draghi ci ha consegnato. Mentre sui grandi giornali si batte la grancassa delle lodi sperticate, mentre un Brunetta qualsiasi promette un sol dell'avvenire radioso, nonostante una inflazione devastante e un caro-energia mai visto, mentre Sanremo canta la sua litania di sempre. Già Sanremo... Unico punto fermo uguale a se stesso, ricordo del Paese pieno di difetti che conoscevamo, un ricordo così dolce rispetto al baratro dal quale oggi osserviamo quel sogno malconcio, eppure appassionato, che un tempo rispondeva al nome di Italia.
Giuseppe Leonelli

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