Follia super Green pass: ora per i 50enni l'Articolo 1 non vale più

Gli under 50 pensano non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50 guariti pensano di averla scampata. E' tutto normale, va tutto bene


Una norma che valeva già per forze dell'ordine, insegnanti e medici ma che ora viene estesa su base anagrafica e non professionale. E la svolta arriva mentre a livello nazionale arrivano contrastanti segnali di segno opposto sul fronte sanitario. Mentre si gettano mascherine in alto in plastiche foto-ricordo, mentre si riducono le quarantene a poco più che week end lunghi e con afflati libertari si concedono balli sfrenati in discoteca a volto scoperto, il Governo vieta il lavoro a tutti coloro che hanno compiuto più di 50 anni e non hanno voluto aderire a una campagna vaccinale, per la quale - ricordiamo - bisogna comunque firmare il proprio consenso.
L'obbligo di inoculazione per quella fascia di età è vero è già scattato, ma il mancato adempimento è sanabile in modo relativamente facile, con una multa di 100 euro. L'obbligo di certificato verde rafforzato per lavorare che scatta ora, invece cambia completamente le cose.
L'Articolo 1 della Costituzione da martedì per un 50enne non vale più. Va detto chiaramente. Non vi sono compromessi, non bastano i tamponi ogni due giorni. No, per chi non si è vaccinato il lavoro è precluso e con esso la realizzazione personale, la dignità, parte dell'identità e la possibilità di mantenersi economicamente.
Per un 50enne non vaccinato l'Italia non è più 'una Repubblica democratica, fondata sul lavoro'. Il lavoro non rappresenta più le fondamenta del vivere civile, ma è stato sostituito da una malposta priorità sanitaria.
Malposta perchè - come si è detto fino allo sfinimento - il Green pass non crea luoghi di lavoro sicuri e il vaccino, pur riducendo i casi gravi di infezione, non incide in modo determinante sui contagi. Malposta soprattutto perchè tale norme draconiana viene introdotta proprio mentre la curva pandemica è in netto calo e l'emergenza, come spiegato dagli esperti, si sta affievolendo.
In un Paese che appena 80 anni fa è uscito dall'orrore dell'oppressione e che per riconquistare la libertà ha pagato un enorme sacrificio in termini di vite umane, accade questo. Accade mentre il sole risplende come sempre, le auto sfrecciano sulle strade e fuori dalle chiese ci si ritrova per gli scambi di auguri domenicali. Accade e tutti se ne fregano, come fosse normale.
Gli under 50 pensano che non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50 guariti pensano di averla scampata. E' tutto normale, va tutto bene. Di principio, sì, non è giusto, questo è vero... 'Ma, suvvia coi principi non si mangia... bisogna essere concreti'. Già, e sull'altare di questo pragmatismo si scava ancora un po' più a fondo nella buca dove tutti ci siamo infilati.
Giuseppe Leonelli
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