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'Abbiamo letto i voluminosi allegati al bilancio ed in particolare il Documento Unico di Programmazione, sia quello strategico sia quello operativo. Quello che viene fuori è un bellissimo mondo dei sogni al quale non corrispondono soluzioni alle situazioni critiche reali che tocchiamo tutti i giorni; un occhio attento alle richieste dei cittadini modenesi avrebbe dovuto prevederle da tempo per potere prendere le contromisure necessarie'. Così in una nota la consigliere leghista Luigia Santoro.
'Un esempio fra tanti: nel 2015, a Modena, Il numero medio di figli per le donne tra i 15 ed i 49 anni (“in età feconda”) è 1,42: differenziando il calcolo per nazionalità, il numero scende a 1,18 per le italiane e sale a 2,04 per le straniere (pag 14 del documento): cosa si è fatto e cosa si farà per agevolare le ragazze modenesi che sono abituate a lavorare e ad essere indipendenti, che vogliono avere dei figli e che rappresentano le nostre future generazioni? I servizi sociali (scuole, asili nido e case popolari) andrebbero ridefiniti in tal senso: tagliare le spese assistenziali e improduttive per salvaguardare le persone realmente bisognose.
Ci piacerebbe perciò una più accurata gestione dei soldi che pretendiamo dagli onesti cittadini modenesi sotto forma di tasse. Questa politica di bilancio invece conferma le seguenti linee:
- non si prevedono incrementi tributari legati al quadro della fiscalità locale e dell’addizionale IRPEF, fatta salva la conciliazione costi-ricavi necessaria per la TARI, con il vincolo di coprire i mancati pagamenti e l’obiettivo di contenere i costi del gestore (pag. 41). Chiediamo perciò a Muzzarelli: coprirà i mancati pagamenti dei cittadini morosi spalmandone il costo sui cittadini rispettosi delle regole? In pratica non vorremmo che si seguisse lo stesso procedimento del “lasciamo correre” utilizzato nella gestione dei crediti con il “Caffè Concerto”. E così per la questione dei chioschi del parco, del Memo o dei soldi elargiti al San Filippo Neri senza avere le dettagliate rendicontazioni di cui chiediamo da tempo copia.
- Se andiamo oltre le voci di bilancio, permangono nei fatti il degrado che investe alcune zone della città (lo studentato di via delle Costellazioni – il parco Novi Sad – la zona della stazione ferroviaria, il degrado delle periferie) i problemi della sicurezza dei cittadini e delle loro abitazioni che non si risolvono solo con alcune poste di bilancio e con le solite riunioni ma con un cambiamento di mentalità purtroppo distante anni luce dal modo di pensare della Giunta PD.
In conclusione: il Comune spalma soldi a pioggia ad una miriade di associazioni, enti e corporazioni amiche nel tentativo di ingraziarsi le coorti in vista delle elezioni ma i risultati non ci sono: mancano risorse per le famiglie italiane, per il miglioramento dell’ambiente e per il risanamento urbanistico in particolare - chiude la Santoro -. La cultura rimane figlia del “pensiero unico radical chic” piddino ma toglie spazio, energie e contributi alle forze libere della città'.
Redazione Pressa
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