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In fondo basta fare la voce grossa per spaventare tutti. Basta dire ‘vergogna’ ed evocare ‘tintinnii di manette’ per derubricare ogni critica o dubbio a semplice ‘giustizialismo’. Ha fatto così giovedì il consiglio comunale di Modena, di fronte a una più che (politicamente) legittima richiesta di dimissioni avanzata a febbraio 2016 dal Movimento 5 Stelle nei confronti di una dirigente all’urbanistica modenese che acquistò tre anni fa (allora era dirigente a Reggio dello stesso settore) una casa dalla società M&F General Service srl di proprietà di Francesco Macrì, arrestato nel gennaio 2015 nel corso dell'operazione Aemilia e considerato prestanome del boss della ‘ndrangheta Nicolino Grande Aracri. Ebbene, i grillini hanno chiesto le dimissioni della dirigente Sergio, moglie dell’attuale sindaco reggiano. Va detto che Bortolotti e colleghi potevano porre la domanda in modo più netto. L’atto è stato scomposto.
Troppo debole per non poter essere derubricato a ‘sparata’, troppo forte, visto l’argomento, per essere preso sottogamba. Ma comunque, al di là degli evidenti limiti dei firmatari, un atto politico.
Del tutto normale. Si sono chieste le dimissioni per molto meno. Lo stesso Galli, che tanto parla di ‘ghigliottine ’ e attacca i colleghi 5 Stelle come fossero il male assoluto, ha chiesto ad esempio le dimissioni di un assessore, Cavazza, per motivi politici opinabili. E nessuno ha gridato allo scandalo. Inutili trincerarsi dietro a perbenismi inutili e a ‘non si fa ’. Il Movimento 5 Stelle, come l’opposizione in genere, aveva tutti i sacrosanti diritti di chiedere un passo indietro di una dirigente all’urbanistica, anche se a suo carico non vi è alcun processo. Ma semplicemente perchè il suo ruolo è reputato ‘inopportuno ’ a Modena, dopo quanto emerso.
Dopo l’acquisto di quella casa, taciuto anche dopo gli arresti di un anno fa. Perchè le dimissioni si possono chiedere (a Reggio sempre il Movimento 5 Stelle le ha chieste con più forza). Ed è legittimo negarle. Non significa lapidare nessuno. Significa banalmente porre un dubbio. Ovvio. Anche attaccare per difendersi, come ha fatto il sindaco Muzzarelli (aiutato in questa da tutta l’altra opposizione orgogliosamente garantista) è legittimo. Ma lascia perplessi. Del resto lo stile è quello. Andare avanti sempre e comunque. E quando chi critica si lascia rigettare le critiche addosso, per chi governa è una festa.
Giuseppe Leonelli
Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato .. Continua >>