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'Se siamo coloro che, pur tra mille problemi, hanno in Italia l'asticella piu' alta dal punto di vista della velocita' con cui le prestazioni sanitarie di prima fascia vengono erogate, e' anche grazie al contributo che in questi anni e' arrivato dal privato accreditato. Ci ha dato una mano, e' stato molto importante e continuera' ad esserlo nei prossimi anni'. Cosi' il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a margine dell'illustrazione della terzo bilancio sociale di Aiop Emilia-Romagna curato da Nomisma, nel corso della quale arriva la firma del protocollo d'intesa tra la stessa Aiop, l'associazione dell'ospedalita' privata, e la Regione, per la regolazione dei rapporti del comparto sanitario pubblico-privato fino al 2019 e per il periodo 2020-22.
'La centralita'- premette Bonaccini- del nostro sistema universalistico e pubblico, fino a quando tocchera' a me e a noi, non cambiera' mai.
Voglio un sistema universalistico nel quale una persona in difficolta' venga trattata esattamente come le persone che non hanno alcuna difficolta', ma noi abbiamo un rapporto molto positivo col privato. Da presidente della conferenza delle Regioni, sto lavorando affinche' con imprese e sindacati si arrivi, dopo ben 12 anni, allo sblocco del contratto delle lavoratrici e dei lavoratori della sanita' privata'. Confida il governatore: 'Sono fiducioso, siamo a pochi metri da un traguardo che sarebbe giusto per tutte le parti che stanno discutendo: spero di poter dare una buona notizia in questo senso nelle prossime settimane, in sede di Conferenza Stato-Regioni'. A Bologna, intanto, oggi si firma 'un protocollo che nei prossimi tre anni porti anche ad un aumento delle risorse destinate e consegnate, rispetto non ai generici investimenti o ad ulteriori prestazioni fornite ma proprio sulla base della qualita' della prestazione', precisa Bonaccini.
Aggiunge il presidente della Regione: 'Credo molto nell'accreditamento. Ci stiamo rivolgendo non a lavatrici o a macchine da aggiustare, stiamo parlando di persone in carne e ossa che, nel momento in cui il tema e' quello della cura, hanno i propri sentimenti e le proprie fragilita', le proprie speranze. Abbiamo bisogno che, per quanto vogliamo estendere la qualita' di prestazioni e servizi erogati, non scenda di un millimetro la qualita' di quello che viene fornito, anzi. Ogni anno magari aumenti, vogliamo un sistema di grandissima qualita''. Sui numeri del nuovo contratto di riferimento, Bonaccini non si sbilancia: 'Non dico nulla per ora, lo faro' nel momento in cui chiuderemo. Stiamo lavorando e oggi ho sensazioni piu' positive rispetto a qualche mese fa. Ci sara' un po' piu' di risorse assegnate nel momento in cui aumentano le prestazioni, cosi' come investimenti su nuove prestazioni', conclude il governatore.
Redazione Pressa
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