'La Conferenza dei Servizi siamo certi approverà in maniera definitiva il progetto e ci sarà così l'ok a procedere; le osservazioni presentate non sono state accolte e davvero ci pare poco serio l'invito per ulteriori nuove audizioni, anche se più collegate ai contenuti culturali e strategici.
La partecipazione e l'ascolto per questa amministrazione sono parole vuote, non c'è mai stato un reale coinvolgimento della città, l'atteggiamento del sindaco è stato a senso unico, approvare tutto, poi si deciderà cosa metterci dentro, prima il mattone e poi (forse) il neurone per dirla con le parole dell'Assessore Cavazza. Sul progetto culturale abbiamo ben poco da dire, basta leggere i giornali per rendersi conto che la strada è in salita, il Polo della Cultura come scritto nel documento consegnato ai consiglieri comunali dovrebbe rappresentare 'un sistema virtuoso di relazioni sinergiche che traduca in pratica le potenzialità di un grande investimento in cultura'. La realtà che stiamo apprendendo è assai diversa, la nuova Fondazione Modena per le arti visive è già in crisi, lo stesso Presidente Gino Lugli ha parlato di falsa partenza, il consigliere Martina Bagnoli ha difeso il lavoro fatto finora dichiarando che non ci sono state critiche alle mostre, probabilmente perché i visitatori sono stati pochissimi aggiungiamo noi.
Sul Mata poi non vogliamo infierire, hanno visto più visitatori gli incontri elettorali di Muzzarelli che le mostre, peraltro costosissime. Anche in questo caso le parole di Diana Baldon, la direttrice della Fondazione sono chiare: 'il punto problematico resta l'affluenza'. Un progetto, indiscutibilmente ambizioso e per certi versi pionieristico, ha bisogno di figure professionali di grande spessore, esperte, carismatiche, in testa avremmo bisogno di un Assessore all'altezza, presente, con grandi capacità di diplomazia e relazioni, purtroppo l'attuale Assessore non ci pare una figura di questo tipo, un Assessore che accetta di trasformare la Palazzina Vigarani in una salumeria e lasciar fuggire un grandissimo professionista come Marco Pierini, beh lascia poco spazio ai commenti - chiude Soranna -. La fusione Museo della Figurina, Galleria civica e Fondazione Fotografia è un tentativo, lo comprendiamo, complesso, ma proprio per questo il Direttore doveva essere presente sin da subito, h24, per conoscere i collaboratori, la città, la storia culturale di Modena; invece, come abbiamo appreso dai giornali, la direzione avveniva tutta o quasi via Skype. Le tensioni dei primi mesi saranno difficilmente dimenticate, compromettendo sin da subito l'intero progetto. Il famoso neurone dell'assessore Cavazza continua a girare a vuoto, questa amministrazione non è all'altezza, sui temi culturali c'è il deserto, lo stesso Festival della Filosofia è in crisi per mancanza di capacità di rinnovamento, mostre come Mutina splendidissima sono state un flop. Non c'è davvero nessuna speranza'.
Nella foto Giovanni Losavio