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'Si affronti seriamente la pressione fiscale nell’area cratere, dove imprese e privati pagano fior di tasse come se nulla fosse successo'. A parlare è Antonio Spica, candidato alle regionali in lista Fratelli d’Italia.
'Imprese e privati pagano nell’area cratere imposte equiparate a territori che calamità non ne hanno mai subite. Inoltre le continue emergenze idrogeologiche contribuiscono anche ad un deprezzamento immobiliare: bisogna quindi rivedere il tutto al ribasso; al netto che le imposte sono di competenza comunale e su questo i sindaci battono cassa, la regione intervenga tramite il governo a rivedere aliquote e rendite catastali, sia su privati che imprese favorendone sviluppo occupazionale oltre che insediamento industriale anziché delocalizzare - continua Spica -. Tali aliquote (IMU) sono nella migliore delle ipotesi rimaste invariate se non addirittura cresciute, nonostante che il terremoto e le continue emergenze idrogeologiche hanno contribuito ad un deprezzamento del valore degli immobili, vi è dunque la necessità di rivedere le aliquote al ribasso e di ridurre le rendite catastali.
Vero che le aliquote IMU sono di competenza comunale e su questo fanno cassa, ma è altrettanto vero che la Regione può fare un operazione di stimolazione nei confronti dei comuni per indurli a ridurre le aliquote; la stessa regione intervenga con un operazione forte nei confronti dello Stato per rivedere al ribasso le rendite catastali, gravanti sia sui privati che sulle imprese favorendone sviluppo occupazionale oltre che insediamento industriale anziché delocalizzare'.
'Circa il deprezzamento del mercato immobiliare dei privati, inoltre, la rimodulazione al ribasso anche temporanea delle rendite catastali, sino a messa in sicurezza del territorio, permetterebbe almeno il recupero parziale in imposte.
Non vuole certo essere questo un terreno di scontro fra territori della provincia di Modena, ma anche adesso si comprende bene come la concessione della zona franca urbana da parte del pd con soli 20 milioni a fronte di 6 miliardi di imposte versate e pari al 3x1000, è stato un vero e proprio “obolo” che coprì poche e piccole imprese lasciando fuori molti comparti, con nessuna agevolazione per i privati, mentre si chiedeva una “no tax area” che venne negata ma che seriamente avrebbe garantito una miglior ripresa - chiude Spica -. Insomma, è veramente impensabile che, territori fortemente provati e in continua emergenza, siano equiparati a territori che calamità non ne hanno mai subite'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>