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'Una opera costata a peso d’oro, che ha significato per gli espropriati un capitale di ben 10,6 milioni di euro sui 25,6 totali arrivati sui loto conto correnti e stanziati da Società Autostrade. Forse sono loro loro gli unici che oggi hanno avuto motivo di festeggiare. A nostro avviso, per il resto della popolazione c’è meno da stare allegri. La tangenziale di San Cesario è una opera nata già vecchia e obsoleta, isolata e fine a se stessa, che resta scollegata da ogni altro asse viario strategico delle vicinanze e per di più prelude alla nefasta apertura della nuova cava Ghiarella al suo fianco.
Ovvero 5 anni tra escavazione e risistemazione, non per niente, nulla è per caso, verrà usata in modo esclusivo proprio dai mezzi pesanti dei cavatori per trasportarne fuori la ghiaia, va da sé che le due opere sommate andranno poi a gravare ulteriormente sulla pessima condizione dell’aria all’interno del polo sportivo, quest’ultimo è già notoriamente segnato a livello di polveri sottili e smog dalle 8 corsie dell’autostrada e in aggiunta molto probabilmente dalle polveri di vetro provenienti dalla vicina Sibelco'. Così i consiglieri di Centrodestra per la Rinascita Mirco Zanoli e Lodovica Boni commentano la conclusione della tangenziale di San Cesario (la presentazione alla stampa e alla cittadinanza prevista questa mattina. Una bocciatura che è quasi su tutta la linea quella su un opera che 'oggi viene propagandata dal sindaco Zuffi come proprio merito, posto che di merito si tratti, mentre non è così. Considerando che a circonvallazione è stata interamente costruita dalla provincia' - affermano Zanoli e Boni.
'Va sottolineato che legata ad essa c’è un ulteriore opera, questa non prevista dal progetto ma fortemente voluta dal nostro comune, il sottopasso ciclo pedonale di via Parollaro, 100.000 euro più un onerosa e perenne manutenzione. Soldi delle casse pubbliche del comune spesi in un opera di cui beneficeranno in pochissime anime, insomma un quadro desolante a cui probabilmente si aggiungerà una definitiva desertificazione del centro del paese. Bene, bravi, bis, e ora corriamo a tagliare il nastro accompagnati dalle fanfare' - chiudono i due esponenti di centrodestra.
Nella foto, Lodovica Boni e Mirco Zanoli
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>