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Al giorno d’oggi, una delle sfide più grosse che deve affrontare la piccola e media impresa è quella relativa all’internazionalizzazione: affrontare i mercati esteri non è alla portata di tutti, poiché richiede grande investimento, conoscenza mirata del settore e capacità di adattarsi a culture diverse dalla propria. Ne abbiamo parlato con Damiano Cordani di CME srl.
Buongiorno Damiano, parlaci del tuo ruolo all’interno di CME
CME si occupa di progettazione e vendita di impianti per la frantumazione, il lavaggio di materiale inerte e per il trattamento di acqua e fanghi oltre che ad impianti per il betonaggio. Io mi occupo dei rapporti commerciali esteri con clienti e fornitori. È un lavoro stimolante, sono spesso in viaggio per conoscere nuove aziende ed incontrare i nostri clienti storici.
Quanto è importante l’internazionalizzazione per il vostro settore?
È fondamentale.
In Italia il mercato edile è purtroppo ancora stagnante, non vengono eseguite molte opere pubbliche e quelle che effettivamente vengono approvate possono metterci anni per vedere la luce, la burocrazia certo non aiuta. I mercati esteri, penso ad esempio al Marocco e alla Francia, sono molto più vivi. È con loro infatti che intratteniamo i rapporti migliori. Inoltre, per CME srl, il confronto con altre culture è comunque motivo di crescita.
Cosa devono fare le imprese che vogliono investire sull’internazionalizzazione?
Ci sono le associazioni di categoria, che però hanno diversi limiti e non offrono sempre opportunità adeguate alle esigenze. Un altro fattore da tenere in considerazione potrebbe essere la partecipazione alle fiere internazionali. Anche qui però esistono dei limiti: per le imprese non è facile investire nelle fiere, in primis per la spesa, che spesso è proibitiva. Ma la difficoltà sta anche nel cercare l’evento giusto per il proprio settore.
Insomma, si tratta ovviamente di una sfida, ma le aziende che riescono a superarla possono ottenere risultati straordinari.
Per quanto riguarda il personale invece, è facile trovare commerciali esteri?
Non sempre. L’ostacolo più grande è trovare persone che parlino più di una lingua, a noi ad esempio interessano francese ed inglese, ma raramente i candidati che si presentano conoscono entrambe le lingue. Inoltre si tratta di un mestiere “nomade”, il viaggio comincia a far parte integrante della tua vita e questo spaventa molti. Non è da tutti, nonostante regali molte emozioni.
Quali sono i prossimi obiettivi per CME srl?
L’azienda si è posta come obiettivo di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente, per questo poniamo attenzione ai Paesi europei che stanno puntando al fattore ecologico (sono quindi Paesi interessati al settore del trattamento di acqua per il recupero della stessa, del recupero dei fanghi e del riciclaggio). Ma perché no, anche il Sud America!
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