Varcata la porta del libro, eccoci immersi nel verde cupo di una fitta foresta. L’unica luce sembra provenire da qualche fiore giallo di un umido sottobosco. Abbiamo capito: siamo entrati in un luogo pieno di misteri, in un groviglio di significati, tra i rami dei roveti, felci e pruni selvatici. Un luogo fitto di vegetazione, ma abitato da animali. Un sentiero invisibile nasce sotto i piccoli passi incespicanti, quelli di un bimbo che apre un libro e si addentra in un mondo magico. Ogni copertina di un albo illustrato è un incitamento. Per un bambino un verso è un’unità di misura imparagonabile a quella che un adulto percepisce: un verso è un universo, un libro intero. Questo universo accanto ad un’immagine, a cui i bambini sono particolarmente sensibili, acquista una dimensione amplificata, con una risonanza profonda che viene descritta con l’effetto: testo x figure= albo illustrato, diverso da testo+ figure=libro con figure. A questi si aggiunge un terzo elemento, quello grafico che unisce le parole alle immagini, come l’impaginazione, il formato, il tipo di carta scelta e dà vigore alla qualità dell’opera che, quando è riuscita, l’elemento grafico non si fa notare, coadiuva i primi due e da essi è assorbito.
I piccoli lettori possono vivere mille avventure senza mettersi in pericolo, a seconda del giorno possono identificarsi talvolta con il mostro, talvolta con l’eroe, senza che questo abbia conseguenze. La storia si nutre di metafore e grazie alla distanza protettiva che la narrazione pone tra il reale e la finzione, si aprono imprevedibili percorsi e mirabolanti elaborazioni immaginative, come il riflesso sullo scudo di Perseo difronte a Medusa: esso ci salva dal pieno impatto del terrore. Incontrare un racconto permette ai bambini di raggiungere spazi d’immaginazione negati dalla realtà, a volte anche pensare ai lati più oscuri del mondo.
Fine prima parte - continua
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Vera Vaccari