Rubriche Accadde oggi

Affonda il Titanic: 15 aprile 1912

Affonda il Titanic: 15 aprile 1912

L'ultima canzone suonata, secondo la gran parte delle testimonianze, fu l'inno cristiano Nearer My God to Thee


1 minuto di lettura

Spazio ADV dedicata a APP LA PRESSA
Spazio ADV dedicata a Acof onoranze funebri

Il Titanic, il 15 aprile 1912, affondò nel Nord Atlantico, presso Terranova, provocando la morte di più di 1500 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio. Il transatlantico affondò proprio durante il suo viaggio inaugurale, a quattro giorni dalla partenza verso l'America. La più grande nave del mondo era considerata inaffondabile e invece, dopo l'impatto con un iceberg, il transatlantico si inclinò paurosamente e solo 706 passeggeri trovarono posto nelle scialuppe e fururono salvati.
A bordo vi erano anche parecchi emigranti irlandesi fiduciosi di cominciare una nuova vita in America.

Il Titanic aveva 16 compartimenti stagni e sarebbe stato in grado di navigare con quattro compartimenti allagati; l'impatto con l'iceberg squarciò la carena e si allagarono sei compartimenti stagni della prua.
A quel punto il Titanic si inclinò in avanti, paurosamente, sollevando la poppa.
Lo scafo si spezzò in due tronconi: la parte di prua, più pesante, affondò  subito e poco dopo toccò alla parte di poppa, che si innalzò verticalmente per poi inabissarsi nelle buie acque.

Una delle storie più romantiche, che ricordano il Titanic, riguarda un'orchestra che era a bordo che continuò a suonare mentre la nave si inabissava.
L'ultima canzone suonata, secondo la gran parte delle testimonianze, fu l'inno cristiano 'Nearer My God to Thee' (Più vicino a Te mio Dio).

Foto dell'autore

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.