Il 10 settembre ricorre la giornata per la prevenzione del suicidio.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ogni anno sono 703.000 le persone che si tolgono la vita nel mondo; per ogni suicidio è probabile che ci siano almeno 20 persone che lo tentano e molte altre hanno seri pensieri a riguardo.
In questo momento L'OMS sta lavorando per rispondere all'emergenza sanitaria scatenata dal conflitto ucraino.
Un team psico-sociale è impiegato specialmente in Polonia, paese dove approdono persone con elevati traumi causati dagli orrori della guerra.
Sono molte le persone rifugiate che hanno beneficiato del servizio di assistenza psicologica.
Più della metà dei rifugiati, entrati in contatto con gli psicologi, ha dichiarato di non avere più motivi per vivere. In molte occasioni poi i team sanitari si sono trovati a gestire vicende drammatiche.
Molti rifugiati, provenienti da famigie distrutte erano intenzionate a porre fine alla loro esistenza.
Tra i bambini, soccorsi in questi mesi, l'attenzione è stata poi ancora maggiore.
Psicologi e psicologhe non hanno perso un solo giorno per fornire assistenza e per cercare di migliorare il benessere psicologico di chi era nell'angoscia. Molti operatori inoltre si sono anche occupati dell'inserimento lavorativo e sociale dei rifugiati.
Storie di vita come questa ci ricordano il ruolo fondamentale che gioca la prevenzione e quanto la solidarietà e l'attenzione tra esseri umani sia l'unica risposta alla guerra, ma anche a chi, a vario titolo, viene a trovarsi in forte difficoltà nella vita.