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Il naufragio di Selkirk che ispirò Robinson Crusoe: 2 febbraio 1709
La Pressa
Durante un accesa discussione con il capitano della nave, Selkirk, fu abbandonato in una isola deserta presso l'arcipelago Juan Fernandes
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Il 2 febbraio 1709, il Corsaro Wodes Rogers, ormeggiò le sue due navi su un'isola deserta a 670 Km dalla costa del Cile. Wodes vide un fuoco sulla spiaggia e poi un uomo sbucare dal bosco. Il naufrago era scalzo, vestito di pelle di capra, e con la barba lunga. Il nome dello strano personaggio era Alexander Selkirk e da più di 4 anni viveva nella più terribile solitudine. La sua storia avrebbe in seguito ispirato il capolavoro di Daniel Defoe, Robinson Crusoe.
Alexander era un un marinaio e si era imbarcato in una spedizione navale che aspirava di arricchirsi attaccando le colonie spagnole in America. Durante un accesa discussione con il capitano della nave, Selkirk, fu abbandonato in una isola deserta presso l'arcipelago Juan Fernandes.
I primi 8 mesi di solitudine nell'isola il naufrago li passò a scrutare l'orizzonte dalla spiaggia, in attesa di una vela amica.
Alexander si rifugiò poi all'interno dell'isola; si imbattè con delle capre, che erano facili da cacciare: con esse si nutri e si vestì con pelli.
A differenza di quanto avvenne nel romanzo di Defoe dove Robinson potè contare sul selvaggio Venerdì, Alexander non ebbe alcun compagno che potesse attenuare la sua solitudine
Finalmente, il 2 febbraio 1709 la nave del Corsaro Wodes Rogers ormeggiò nell'isola deserta e salvò dal
naufragio Alexander Selkirk. Il maggior riconoscimento per l'avventura di Alexander fu senza dubbio la pubblicazione, nel 1719, del romanzo Robinson Crusoe.
La figura di Crusoe sulla copertina del libro coincide con la descrizione di Selkirk fatta da Rogers.
Per attirare i turisti, l'isola del naufragio di Alexander Selkirk venne poi chiamata Robinson Crusoe.
Redazione Pressa
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