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L'Italia si ferma per ricordare Nassiriya

L'Italia si ferma per ricordare Nassiriya

L'anniversario della strage, ogni anno rinnova il dolore di una ferita mai rimarginata


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Il 12 novembre 2003 in Iraq, durante la guerra, avvenne il grave attentato, di Al Qaeda, a Nassiriya, contro le forze armate italiane partecipanti alla missione militare 'Operazione Antica Babilonia'.
Un Camion cisterna pieno di di esplosivo scoppiò davanti all'ingresso della base italiana, provocando l'esplosione del deposito di munizioni. Il carabiniere di guardia, Andrea Filippa, sparò e uccise i due attentatori e il mezzo pesante non entrò nella caserma; ciò evitò conseguenze ancora più  gravi.
L'esplosione del Camion fu ugualmente devastante: 28 morti di cui 19 italiani e 9 civili iracheni.
Nel punto dell'esplosione rimase un cratere di 8 metri.
La strage di Nassiriya fu una delle più tristi della storia recente italiana.

L'anniversario della strage, ogni anno rinnova il dolore di una ferita mai rimarginata. I soldati caduti nelle eccidio erano consapevoli del pericolo che correvano, ma fino in fondo rimasero fedeli al loro dovere, fino all'estremo sacrificio. I caduti di Nassiriya, come tutti coloro che hanno immolato la vita alla Patria, possono essere definiti eroi.

In coincidenza dell'anniversario della strage, in Iraq, viene celebrata la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili delle mussioni internazionali per la pace istituita con legge 12 novembre 2009 numero 162. La foto simbolo della strage di Nassiriya è  un soldato che si aggiusta l'elmetto, con alle sue spalle la base 'Maestrale' distrutta.

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