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Alessandro Manzoni, muore il 22 maggio 1873. Manzoni portò il romanzo dell'800 alla verità della storia e delle persone e rinnovò la lingua della narrativa. Alla sua morte Verdi lo onorò componendo la Messa da Requiem.
Con i suoi scritti, Manzoni, medita di eventi storici; lo fa negli 'Inni Sacri', nelle 'Odi Civili', nelle tragedie e in modo supremo nei 'I Promessi Sposi', il più grande romanzo storico della letteratura italiana. In Manzoni il giudizio morale è sempre stato presente, ma nulla di ciò che ha scritto, vuole persuadere.
Profondamente radicato nella cultura cristiana, per Manzoni i guai sono inevitabili, però la fiducia in Dio 'li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore'.
Nei 'I Promessi Sposi', i protagonisti sono le persone semplici e fedeli al Vangelo, Manzoni si accorge che la ragione non basta a soddisfare tutte le esperienze dell'uomo, è Dio a sostenere i bisogni più veri e intimi.
La figura che riassume le doti del popolo è Renzo: generoso, laborioso e sereno, sa dare amicizia, ma rimane incastrato nelle insidie della città. E poi c'è Lucia, gentile e riservata, una contadina in cui la fede in Dio infonde una luce ineffabile; c'è pure la madre Agnese, premurosa che suggerisce un matrimonio a sorpresa, anche se fallisce, lei saprà dire il perché al Cardinal Federico: 'I poveri ci vuol poco a farli comparire birboni'.
Intorno a Renzo e Lucia gira un mondo di oppressi dalle ingiustizie e di dominatori della politica, che porta fame e rivolte. Manzoni riesce ad avere pietà anche per chi sbaglia e di chi è prepotente: la misericordia sulla monaca di Monza e la conversione dell'Innominato sono molto significativi.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>