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Muore Enzo Jannacci: 29 marzo 2013
La Pressa
Dopo aver registrato quasi 30 album è ricordato come uno dei pionieri del rock and roll italiano, insieme a Celentano, Tenco, Little Tony e Gaber
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Enzo Jannacci, nato a Milano il 3 giugno 1935 morì il 29 marzo 2013; era un cantautore, cabarettista, attore e cardiologo italiano. Dopo aver registrato quasi 30 album è ricordato come uno dei pionieri del rock and roll italiano, insieme a Celentano, Tenco, Little Tony e Gaber.
Enzo era un genio: 'Le sue parole non riuscivano a star dietro ai suoi pensieri e la sua poesia ha inventato un mondo bellissimo'. Jannacci cantava una vita surreale, com'era, come la vedeva; aveva una personalità vera, spontanea, originale ed estrosa.
Enzo Jannacci è stato uno dei più grandi interpreti della canzone italiana; con la sua ironia fu un protagonista della musica italiana del dopo guerra. Mattatore milanese, che adorava la sua città, scriveva gran parte dei suoi brani in dialetto.
Fece canzoni di grande successo come 'Vengo anch'io, no tu no' e 'Ci vuole Orecchio' o 'E la vita, la vita' scritta con Cochi e Renato ma anche 'Quelli che' o 'El portava i scarp del Tennis', 'Ho visto un Re', 'Messico e nuvole' e mille altre.
Nel 2009, Enzo Jannacci, rivelò il suo interesse per le tematiche religiose e la spiritualità cristiana.
In una intervista al Corriere della sera, entrò nel dibattito sull'eutanasia e disse: 'La vita è importante anche quando è inerme e indifesa'. Terminò l'intervista con la frase: 'Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti. Ce lo meritiamo, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza'.
Redazione Pressa
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