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Il 14 dicembre 1591 muore San Giovanni della Croce: poeta e sacerdote spagnolo.
Nato nel 1542 a Fontineros (Avila), rimase presto orfano di padre e venne avviato ai mestieri più vari.
Nel 1563 entrò nel convento Carmelitano di Sant'Anna a Medina; 4 anni dopo fu ordinato sacerdote e incontrò Teresa d'Avila.
La Santa stava fondando il secondo convento di Carmelitane scalze e prospettò a Giovanni di riformare il ramo maschile dei Carmelitani. Il Santo prese a cuore il suggerimento di Teresa: divenne direttore del Collegio dei Carmelitani Scalzi ad Alcalà e svolse il compito di maestro dei novizi.
Nel 1577 malintesi e rivalità, con i Carmelitani di antica osservanza, provocarono l'incarcerazione di Giovanni a Toledo. Per nove mesi rimase in carcere ma non rinnegò la riforma avviata con Teresa.
In questo periodo buio della sua vita il Santo scrisse poesie, rimaste tra i testi più alti della mistica Cristiana.
Dopo la scarcerazione, nel 1581, per concessione di Papa Gregorio Xlll, Giovanni ottenne che i Carmelitani Scalzi si separassero dai confratelli più tradizionalisti. Il Santo divenne vicario generale in Andalusia e di nuovo Priore a Granada. Negli ultimi tempi della sua vita dovette di nuovo subire ostilità da parte dei Confratelli, che sopportò con serenità e mitezza.
Privato da qualsiasi ufficio, morì ancora giovane a Ubeda.
Oltre a un ricco epistolario e numerosi scritti, San Giovanni della Croce lasciò anche un disegno di Cristo in croce rimasto famoso e ripreso poi da Salvator Dalì (nella foto).
Redazione Pressa
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