Con i Goretti coabita un giovane, Alessandro Serenetti; costui è orfano di madre ed è di carattere chiuso e solitario. Fomentato da letture immorali, per due volte ha l'ardire di tentare la giovane: Maria si difende e cerca di non restare mai sola con lui.
Il 5 luglio 1902, Alessandro lascia il lavoro con un pretesto e sale in fretta le scale e intima la ragazza: 'Maria vieni in casa'. Marietta non si muove, Alessandro allora la prende per un braccio e la trascina brutalmente dentro.
All'ospedale di Nettuno i medici tentano inutilmente di salvare la Santa Martire. Al mattino il parroco la va a trovare e prima di morire Maria così a lui si confessa: 'Per amore di Gesù io perdono Alessandro e voglio che venga, un giorno, con me in paradiso'.
Alessandro evita l'ergastolo perché non è maggiorenne: è condannato a 30 anni di prigione.
Il resto della sua vita la passa lavorando da ortolano in alcuni Conventi delle Marche. Lo si ricorda come uomo redento dalla pena e dal pentimento.
Il culto della Martire Maria è da subito spontaneo e diffuso. Nel 1929 le spoglie di Maria Goretti sono state traslate al Santuario di Nostra Signora delle Grazie di Nettuno. Nel 1947 Pio Xll la proclama Beata e poi Santa, nel 1950, durante il giubileo in Piazza San Pietro. In quella occasione il Papa la definisce: 'Piccola e dolce Martire della purezza'
Maria è Patrona di Nettuno, Latina, Albano e di tutte le ragazze.
Buon onomastico a chi si chiama come lei.