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L’Agis, per voce del proprio presidente Carlo Fontana, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, sull'ultimo Dpcm.
Eccola integrale.
'Esprimiamo la nostra contrarietà, insieme a larghissima parte dell’opinione pubblica, rispetto alla sospensione delle attività dei teatri, dei cinema e dei luoghi di spettacolo. Come evidenziato dai dati di una ricerca da noi effettuata e trasmessa alle Istituzioni ed agli organi di informazione, i luoghi di spettacolo si sono rivelati tra i più sicuri spazi di aggregazione sociale. Riteniamo, pertanto, che la misura prevista sia ingiustamente penalizzante rispetto al nostro settore - afferma il presidente Carlo Fontana -. Sono stati siglati accordi e protocolli a livello territoriale ed a livello nazionale con le Organizzazioni di categoria per garantire la salute e la sicurezza e tutte le imprese del comparto si sono adeguate assumendosi onerosi investimenti per elevare il livello di prevenzione sia per i lavoratori che per gli spettatori.
Dpcm, l'importante è la salute

L'Agis rappresenta tutte le imprese del settore dello spettacolo italiano
L’Agis, per voce del proprio presidente Carlo Fontana, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, sull'ultimo Dpcm.
Eccola integrale.
'Esprimiamo la nostra contrarietà, insieme a larghissima parte dell’opinione pubblica, rispetto alla sospensione delle attività dei teatri, dei cinema e dei luoghi di spettacolo. Come evidenziato dai dati di una ricerca da noi effettuata e trasmessa alle Istituzioni ed agli organi di informazione, i luoghi di spettacolo si sono rivelati tra i più sicuri spazi di aggregazione sociale. Riteniamo, pertanto, che la misura prevista sia ingiustamente penalizzante rispetto al nostro settore - afferma il presidente Carlo Fontana -. Sono stati siglati accordi e protocolli a livello territoriale ed a livello nazionale con le Organizzazioni di categoria per garantire la salute e la sicurezza e tutte le imprese del comparto si sono adeguate assumendosi onerosi investimenti per elevare il livello di prevenzione sia per i lavoratori che per gli spettatori.
Pertanto, riteniamo che vi siano i presupposti affinché i teatri, le sale cinematografiche e da concerto siano escluse da provvedimenti restrittivi, alla luce di dati oggettivi che siamo pronti a dimostrare nelle sedi opportune. Una nuova chiusura delle attività del settore comporta un colpo difficilmente superabile ed una drammatica ricaduta sulle decine di migliaia di lavoratori ed artisti, già al limite del sostentamento a causa del crollo del reddito. Una scelta devastante per l’intero Paese'.

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Redazione La Pressa
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