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Sia detto en passant, ma a quasi un mese dal voto il partito primo nei sondaggi, ovvero Fdi non ha ancora pubblicato sul suo sito un proprio programma ufficiale, ergo c’è lo schema di programma del centrodestra, ma non ancora il programma del partito dato da mesi in testa su tutti, appunto.
Va beh, dovete sapere che la prima volta che andai a votare il PCI era il primo partito, la soddisfazione di votare per gli operai, ma se aggiungiamo che quell'anno il Bologna conobbe per la prima volta nella sua storia la retrocessione, si capisce l'altalena di emozioni cui fui sottoposto fin da principio, ergo un imprinting che mi segnò per il resto della vita.
E a veder bene quel PCI, che era poi quello di Enrico Berlinguer, era un grande partito, sempre dalla parte dei più deboli, il partito della lotta operaia e della cosiddetta 'questione morale': oggi il PD, l'erede di quel partito, è balena rosso-fucsia, che indossa le Tod's, ha la villa settecentesca con piscina, odia i poveri, fa piedino a Confindustria, è bacchettona e tronfia, moralista da far schifo, roba che oggi risulterebbe indigeribile perfino a zio Karl (Marx): ma allora noi eravamo credenti.
Insomma, fin da ragazzino ero comunista pur essendo un valido prodotto dell'imperialismo turbo-capitalista, vestivo Versace e cantavo Vamos a la Playa (oh-ohohohoh). Ogni tanto passava una macchina con gli altoparlanti: 'Avanti popolo, alla riscossa, bandiera rossa, bandiera rossa...', tipo il furgone della lavanderia, che però suonava il liscio. Poi il comunismo finì perché anche gli operai vestivano El Charro.
Oggi non vado molto fiero delle mie scelte politiche, ma è come per la musica: ascoltavo gli Europe!
Finita lì.
Paride Puglia
Redazione Pressa
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