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Dal 2 giugno al 4 novembre, dal 25 aprile al 9 novembre, sono quasi la totalità gli studenti anche delle scuole medie superiori che, non per colpa loro, non conoscono il significato delle principali Feste Nazionali. Nelle quali si esprimono principi e valori fondanti della nostra naziona e incarnati nel tricolore che ieri, in occasione delle commemorazioni del 4 novembre, il comandante generale dell'Accademia militare di Modena, ha ricordato. Questo semplicemente perché a scuola nessuno gliele spiega. Sono gli stessi ragazzi a confermarlo. Il luogo che oltre alla famiglia, è deputata alla loro crescita, alla trasmissione dei valori fondanti della società e dello Stato Italiano, su questo punto di vista sembra avere abdicato da tempo alla propria funzione. Ed è così che anche un professore che il 4 novembre decide di uscire dall'aula per fare vivere una commemorazione così significativa per l'Italia e per le forze armate chiamate a difenderla nel mondo, appare come una mosca bianca.
Ed è lì, tra gli studenti che confermano che il valore del tricolore che si alza in ciel, che quelle cose a scuola non vengono spiegate e che quella memoria è per loro conosciuta e vissuta solo grazie al proprio professore che gliele ha spiegarl, ci si rende conto quanto sia importante la volontà dei singoli docenti nello spiegare cosa ci sta dietro alle feste nazionali. Da quelle che affondano le radici nel passato remoto (come appunto il 4 novembre), a quelle legate ad un passato più recente ma che come tale dovrebbe essere più vicino, anche nella condivisione e nel significato agli ancora giovani di oggi (come ad esempio il 9 novembre, data che ricorda la caduta del muro di Berlino nel 1989 ed istituita come giornata nazionale da una legge dello Stato che invita epressamente le istituzioni ed il mondo della scuola al ricordo di quegli eventi che cambiarono i destini dell'Europa).
Redazione Pressa
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