Arrestato il quinto uomo della banda del Guercino
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Arrestato il quinto uomo della banda del Guercino

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E' un marocchino di 34 anni, ricercato dall'Interpol, ritenuto il basista


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Abitava a due passi dal Tribunale e dalla stessa chiesa di San Vincenzo, ed e' ritenuto il basista che ha staccato materialmente il quadro, l'ha avvolto in un tappeto e l'ha spedito in Marocco ai suoi complici.

È stato arrestato questa mattina a Modena tra le 9.30 e le 10 uno degli accusati del furto dell'opera del Guercino 'Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo', trafugata nell'agosto del 2014 nella Chiesa di San Vincenzo a Modena. Dopo i quattro arresti gia' eseguiti in Marocco, la Squadra mobile modenese, eseguendo un mandato Interpol, ha individuato dunque questa mattina il quinto uomo, che ora procede verso l'estradizione. Si tratta di un marocchino nato nel 1983, Tahir Mustapha, ricercato nel suo Paese per la ricettazione della tela, seriamente danneggiata dopo il furto.

Ne ha parlato oggi pomeriggio in conferenza stampa in Questura il dirigente della Mobile Marcello Castello, al fianco del questore Paolo Fassari.


IL RUOLO DELL'INTERPOL E LA CATTURA

È stato il Tribunale di Casablanca ad emettere il 31 marzo scorso il provvedimento di arresto con l'accusa di associazione criminale dedita alla ricettazione, comunicato alla Polizia di Modena tramite Interpol: si tratta di un reato che prevede una pena fino a 20 anni, secondo il codice penale marocchino. Tahir Mustapha e' stato trovato stamane nei dintorni della sua casa di via Gherarda 4, accanto alla chiesa di San Vincenzo, al suo ingresso sul retro in particolare, e al Tribunale.

Il 33enne marocchino, titolare di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, registra solo lievi precedenti in Italia: la revoca della patente per stato di ebbrezza e una condanna per occupazione abusiva di edificio, risalente al suo arrivo nella penisola.

IL RICERCATO

L'uomo era a piede libero e viveva in Italia da tempo, lavorando come carrellista per una societa' che distribuisce pizze d'asporto; inoltre, conviveva con una giovane compagna italiana, napoletana, dalla quale ha avuto due figli. Non e' chiaro se Tahir Mustapha avesse avuto modo di conoscere don Gianni Gherardi, parroco di San Biagio e responsabile della chiesa di San Vincenzo, o se i suoi complici arrestati fossero gia' stati a Modena. Non e' escluso che la tela sia stata tenuta nella casa di via Gherarda per qualche giorno dopo il furto, ma dalle perquisizioni nella dimora dell'uomo non e' scaturito alcun sequestro. Ora Tahir Mustapha verra' condotto nel carcere modenese Sant'Anna: la procedura prevede che gli atti dell'Autorita' giudiziaria marocchina vengano trasmessi alla Procura generale della Corte d'Appello di Bologna, che valutera' la congruita' del caso rispetto al sistema processuale italiano. Successivamente, qualora fosse accettata la richiesta di estradizione, l'uomo verra' estradato entro 30 giorni in Marocco. Dell'arresto e' stata incaricata la Squadra mobile, e non i Carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio artistico, che si occupera' dei prossimi approfondimenti specialistici, visto che era stata la Polizia a intervenire nel momento del furto nell'agosto del 2014.


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