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“La mia sensazione è che si sia oscillati tra due schizofrenie. Una negazionistica all’inizio, durante la quale, di fronte a qualcuno che gridava con allarme il pericolo di una pandemia imminente, gli esperti virologi dicevano che non c’era nessun rischio e che erano inutili gli allarmismi. La seconda schizofrenia riguarda, invece, un’idea organizzativa che non è praticabile a lungo. Quella per la quale si possa tenere chiuso un Paese aldilà di una certa soglia, quindi se non si morirà di virus si morirà di fame”. LCosì lo psichiatra Alessandro Meluzzi, analizzando l’operato del governo sia nella fase iniziale di reazione alle notizie sul Coronavirus, che in quella successiva e relativa al contenimento dei contagi.
“Abbiamo avuto una follia prima ed una dopo, portate dagli esperti e dal governo.
Ci potrebbero essere due sospetti - prosegue lo psichiatra - o che ci troviamo di fronte a dei livelli di incompetenza sorprendenti, oppure che tutto questo abbia un doppio significato per realizzare altre funzioni, come la ‘tosatura’ del Paese”.
“All’inizio la gente cantava sui terrazzi, poi ha cominciato a cantare in casa e ad ascoltare Fiorello. Ora credo che tutti siano alla disperazione. I bambini chiusi in casa impazziscono. Possono uscire i cani e non i bimbi, neanche al guinzaglio o con la museruola. Le coppie scoppiano e i rapporti generazionali sono in grandissima difficoltà. Credo - conclude lo psichiatra - che non si potrà tirare avanti a lungo, siamo già alla soglia di sopportazione“.
Sulle misure di sostegno economico, Meluzzi aggiunge: “Sono risibili, e credere di salvare le partite Iva con 600 euro dati 4 mesi dopo è semplicemente ridicolo. Credo anche - sottolinea lo psichiatra - che la proposta di aumentare l’indebitamento delle imprese e degli artigiani, alla vigilia del pagamento delle tasse, serva solo al fisco e alle banche, non a chi si indebiterà”.
Redazione Pressa
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