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Svolta nelle indagini sul duplice omicidio avvenuto ieri a Zocca, in via San Giacomo 814, in località Lame. Per l'omicidio dei fratelli Ugo e Breno Bertarini, rispettivamente di 73 e 70 anni, i carabinieri ieri a mezzanotte hanno fermato il genero, Angelo Rainone di 56 anni, pluripregiudicato per reati sia connessi allo spaccio di droga che a un fallimento. Genero di Ugo. Ancora tale perché solo separato e non divorziato dalla figlia. Notificato il fermo, a mezzonotte e 50 minuti di oggi. L'uomo è stato portato in carcere. L'accusa di omicisio è aggravata da alcuni elementi - sottolineati dal Procuratore Capo Lucia Musti, presente oggi in conferenza stampa insieme al Comandante Provinciale dei Carabinieri Giovanni Balboni, il Comandante del nucleo operativo Cristaldi ed i comandanti di stazione di Pavullo e Zocca: la prima aggravante è connessa al legame di parentela con la vittima, e l'essere stato responsabile di atti di stalking nei confronti dello stesso suocero Ugo Bertarini.
L'ultimo dei quali nel gennaio scorso, oggetto di denuncia 'presa in carico dalla Procura' - ha voluto sottolineare il Procuratore Musti
Il Comandante provinciale dei Carabinieri Giovanni Balboni ha sottolineato il lavoro ininterrotto di squadra, che ha coinvolto tutti i livelli investigativi dei Carabinieri, compresi i Ris di Parma e che ha visto una straordinaria ed ininterrotta sinergia con le stazioni territoriali dell'Arma, fondamentali per la conoscenza delle persone e dei territori.
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Questa mattina in conferenza stampa con il procuratore Lucia Musti è stato ribadito come il delitto sia stato particolarmente efferato. L'omicida è entrato nella stalla e ha colpito le sue vittime con 15 colpi a testa di roncola. Poi, appoggiata la roncola in un secchio, se ne è andato. All'una era al bar tranquillamente.
La scoperta dei corpi, solo la mattina seguente, sembra dovuta al fatto che la figlia della vittima, avendo provato a chiamare il padre il giorno dell'omicidio, e non avendolo trovato, non si era preoccupata, pensando alle difficoltà nella ricezione del telefono, dovute all'abbonante nevicata che rendeva difficoltoso anche la via di accesso all'abitazione.
Ad incastrare l'uomo la concomitanza tra le immagini del furgone in due direzioni opposte filmate dalle telecamere sulla provinciale per Zocca, in orario compatibile con le conclusioni delle analisi del medico legale sull'orario della morte. Inoltre, sul suo furgone, sono state comunque trovate tracce di sangue su una cartellina e sui pedali. In casa altre tracce di sangue anche su uno straccio. Il giubotto e il maglione dell'indagato risultano invece bruciati.
Gianni Galeotti