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Perché nessun dirigente sanitario modenese, dai direttore generale Ausl (attuale e precedente), ai direttori sanitarii di Ausl, e aziende ospedaliere, non hanno mai testimoniato e promosso, come succede ogni anno per il vaccino anti-influenzale, la vaccinazione anti-covid, facendosi somministrare davanti a giornalisti e telecamere il vaccino? E se non lo hanno fatto fino ad ora, perché non iniziare a farlo adesso o nelle prossime settimane, per la quarta dose (per i sanitari che ancora non l'hanno fatta), o la quinta?
Sono domande che abbiamo rivolto alcuni giorni fa, approfittando del nuovo appuntamento fissato dall'Ausl per promuovere la vaccinazione antfluenzale con la somministrazione sotto gli obiettivi dei giornalisti del vaccino antifluenzale, ai direttori sanitari di Ausl, azienda ospedaliera universitaria e ospedale di Sassuolo. Riuniti in una sala della sede Ausl di via San Giovanni del Cantone.
Per una conferenza seguita dalla scopertura del braccio e l'iniezione di una dose di vaccino antifluenzale Flucelvax Tetra (tipologia di antifluenzale destinata ai sanitari, almeno per quella mattina, ci era stato riferito). Un gesto che visti gli appelli lanciati ripetutamente dagli stessi dirigenti sanitari per promuovere la vaccinazione Covid (non ultimo quello due giorni fa da parte della stessa direttrice sanitaria Bacchi in relazione sia all'influenza che al covid), ci saremmo aspettati giù nei mesi e tanto più oggi, di assistere a simili eventi di testimonianza diretta e sensibilizzazione anche rispetto alla somministrazione del vaccino covid. Invece no. Nessuno ci ha mai pensato. Nessuno lo ha mai fatto.
Comprensibile il fatto che organizzare un momento pubblico in contemporanea per diversi dirigenti, nel momento in cui ognuno, sulla vaccinazione covid, dopo due o tre dosi ha una gestione personale e differenziata, dovuta anche dal fatto di avere sviluppato la malattia, non sia facile, ma che nessuno, nemmeno uno, abbia pensato di farlo, o di farlo solo per l'antifluenzale e mai per l'antivid, risultava e risulta quantomeno curioso.
Alla nostra domanda diretta la risposta non lo è stata altrettanto. La direttrice sanitaria Ausl Romana Bacchi ha richiamato la sensibilizzazione svolta attraverso i medici di famiglia, pienamente abilitati a somministrare le dosi anti-covid, così come per l'antinfluenzale, anche in ambulatorio. Il dottor Dante Cintori, rappresentante dei medici di base ha richiamato il fatto che ci sono sanitari che non hanno fatto la quarta dose (sui numeri siamo ancora in attesa di ricevere risposta a specifica domanda dall'Ausl), perché hanno avuto il covid da meno di 120 giorni. Insomma nessuno dei due si è dichiarato disposto a dire a quale dose erano arrivati nel loro percorso personale e tantomeno, oggetto della nostra domanda, se disposti a farsi inoculare 'in diretta'. A fornire una possibilità che ciò avvenga è stata la stessa responsabile dell'ufficio stampa: 'Non mancheremo di organizzare anche momenti simbolici in relazione alla vaccinazione Covid'
Di seguito il video con domanda e risposta
Abbiamo successivamente chiesto alla stessa Ausl l'aggiornamento sul numero dei sanitari che si sono sottoposti alla quarta dose. Siamo in attesa di attesa di risposta.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
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