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ll nuovo governo gialloverde, nato dall'alleanza tabù fino a prima dell'estate da entrambi i capi politici (Zingaretti e Di Maio) che oggi incredibilmente la compongono (Movimento 5 Stelle e Partito Democratico), aveva sollevato la preoccupazione delle opposizioni convinte che il nuovo assetto di governo rischi di silenziare, per non dire interrompere l'attenzione sull'inchiesta sullo scandalo degli affidi partita dal caso Bibbiano. Il fatto che il ministero della famiglia abbia ora una esponente in quota PD, non viene visto come elemento di garanzia per chi ha fatto di Bibbiano anche un caso politico, ma a farsi garante del lavoro della commissione parlamentare di inchiesta appena istituita sul tema, arriva da parte della deputata modenese del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari, componente della commissione giustizia.
Con la conferma del ministro alla giustizia di Alfonso Bonafede (unico ad essere confermato nel passaggio dal governo gialloverde a quello giallorosso), i parlamentari pentastellati emiliani affermano che 'le riforme avviate, come il codice rosso, e il programma di lavoro della commissione di inchiesta sul sistema degli affidi, non subiranno interruzioni'. Sul sistema degli affidi sono quindi puntati gli occhi di due commissioni: quella parlamentare d’inchiesta e quella regionale, che a Bologna in questi giorni continua il lavoro con l’ascolto delle 60 audizioni ammesse sulle 80 richieste presentate. E su tutto gli sviluppi dell'inchiesta della magistratura che dalla procura di Reggio Emilia si è allargata a quella di Modena, aprendo un vero e proprio nuovo filone che, dopo il sequestro di documentazione presso il Comune di Mirandola, referente per l'Unione dei comuni area nord, intende fare luce sugli affidi dall'Unione a specialisti e case famiglia del parmense.
Redazione Pressa
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