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La soluzione dei problemi legati alla sicurezza e all'immigrazione necessitano di un approccio strutturale, capace di incidere su più fronti: giuridico, sociale e di ordine pubblico. Ne è convinta Stefania Ascari, Deputato del M5S, componente della maggioranza che ha sostenuto sia del primo governo Conte (che ha approvato i decreti sicurezza nel 2018 quando l'alleanza del M5S era con la Lega), sia del secondo governo Conte, sostenuto dall'alleanza con il PD, che quei decreti li ha in parte modificati, ma per buona parte confermati.
Dopo la sentenza dei giorni scorsi della Corte Costituzionale che ha giudicato illegittima una parte del primo “decreto sicurezza”, legittimando per contro l'iscrizione dei richiedenti asilo all'anagrafe, si è tornati a parlare dell’effettiva possibilità che l'attuale governo possa cambiare i decreti, come chiesto dalle associazioni che si occupano di migranti e come del resto lo stesso PD ha promesso ai suoi elettori fin dall’inizio del secondo governo Conte.
Cosa che ormai ad un anno di vita del nuovo esecutivo, non è stata fatta. Al punto che sul fronte dell'immigrazione, se si esclude la questione sbarchi, il PD, come forza di governo, ha continuato a confermare i decreti firmati da Salvini tanto contestati. E se subito si parlava di cancellazione, ore si parla di modifiche.
Da settimane PD e M5S stanno trattando per modificare i punti principali delle due leggi con un decreto anche se l'approccio, 'per affrontare i problemi della sicurezza, dell'ordine pubblico e dell'immigrazione' - specifica l'Onorevole Ascari a La Pressa - vanno oltre questi decreti. Abbiamo incontrato la parlamentare 5 stelle nella zona di Viale Gramsci dove Stefania Ascari si è recata per ascoltare i cittadini riuniti in un sit-in antispaccio.
'I problemi da risolvere sono tanti, a partire da quello della certezza della pena che incide molto anche sulla percezione che i cittadini hanno.
Se viene eseguito un arresto in flagranza ma non ne consegue una pena nell'immediata e quella persona magari me la ritrovo dopo un giorno nello stesso posto in cui è stata arrestata, allora significa che c'è un problema. A Roma, in commissione parlamentare, stiamo cercando di agire su questo punto attraverso la riforma del processo penale, che a breve sarà in esame. La revisione del codice di procedura punta a velocizzare, semplificare e digitalizzare il sistema penale'. Poi c'è il problema dell'immigrazione e dell'enorme numero di irregolari presenti sul territorio. Soggetti che irregolari lo sono o che lo diventano (e sono tanti), perché senza requisiti necessari per potersi vedere accettata la richiesta di asilo ed il conseguente rinnovo del permesso di soggiorno.
'Stiamo lavorando per mettere mano anche a questa criticità. Stiamo lavorando adesso alle modifiche del decreto sicurezza. Un decreto che, lo ricordiamo ha portato anche a diversi aspetti positivi, come quello sulla trasparenza e sulla rendicontazione delle attività e dei costi dei soggetti che egstiscono l'accoglienza. Anche se con altrattanta chiarezza i problemi di oggi partono da più lontano, ovvero da una riforma, la Bossi-Fini che ha ormai ha compiuto venti anni e che non corrisponde più alla realtà. Un'altra criticità è legata al regolamento di Dublino 3, ovvero alla regola del primo accesso che mette in mano al Paese di primo approdo del migrante, la responsabilità dell'accoglienza e che vincola il migrante a quel paese. Un sistema di accoglienza che va potenziato sia sotto l'aspetto dell'integrazione dei soggetti regolari sia dell'accompagnamento nel paese d'origine dei soggetti irregolari, tenendo sempre conto del rispetto fondamentale della dignità della persona'
Gianni Galeotti