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Sono 3.400 i visitatori che dal 6 gennaio hanno visitato il modello del Duomo in lego esposto al Nuovo Diurno di piazza Mazzini, e sono tantissimi quelli che si stupiscono del fatto che i circa 100.000 pezzi con cui è stato costruito, siano tutti originali, non realizzati appositamente, e che siano stati incastrati, e non incollati, tutti e centomila uno per uno. Per i puristi del Lego, utilizzare altro materiale se non mattoncini lego, senza essere modificati, è un imperativo categorico. Che Giorgio Ruffo, l'autore, rispetta alla regola.
L’iniziativa che ne ha previsto l'esposizione, è realizzata da Aseop (Associazione sostegno ematologia oncologia pediatrica) per raccogliere fondi da destinare alla costruzione della seconda Casa di Fausta che ospiterà pazienti giovani e adulti in cura al Policlinico di Modena. Chi vorrà contribuire al progetto potrà farlo “accendendo” le luci del Duomo di Lego con un’offerta da 1 euro.
E, sempre al Nuovo Diurno, chiunque lo desideri può portare vecchi mattoncini di lego bianchi che non usa più per aiutare l’artista a completare il sito Unesco in miniatura anche con la costruzione della Torre Ghirlandina.
Il Duomo di Modena in Lego misura due metri e mezzo di lunghezza e poco più di uno in altezza, per circa 110 chili di peso, ed è costruito con mattoncini vecchi, materiale di scarto per i collezionisti, che erano invece perfetti per rendere le diverse gradazioni di colore del marmo della Cattedrale come ha spiegato lo stesso artista. La composizione è stata realizzata in scala 1:30, sulla base di tantissimi sopralluoghi, rilievi fotografici e misurazioni a cui è seguita una grande quantità di calcoli matematici per stabilire le proporzioni corrette. Ruffo ha solo “incastrato” alla perfezione i suoi materiali, seguendo la regola fondamentale di non modificare i mattoncini, non incollarli e non colorarli.
L’iniziativa di Aesop è realizzata con il contributo di Brick imagination, Alai elettronica, Sai illuminazione, Tieffe lo spazzacamino, Frame at work.
Il Duomo di Lego sarà visitabile fino a domenica 11 febbraio, negli orari di apertura del Nuovo Diurno: dal martedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19; sabato, domenica e festivi con orario continuato dalle 9.30 alle 19.
La seconda Casa di Fausta sarà realizzata ristrutturando villa Mirella Freni a Baggiovara: si prevede di realizzare 12 unità abitative dedicate a pazienti in cura al Policlinico, si stima circa un centinaio all’anno, in particolare di età compresa tra i 14 e i venti anni, accompagnati da un familiare. L’obiettivo è lo stesso della prima Casa di Fausta, operativa già dal 2016: offrire ai pazienti del centro specializzato e ai loro familiari che provengono da fuori regione e sono lontani da casa un luogo dove possano ricevere gratuitamente accoglienza in una vera casa per affrontare al meglio un periodo delicato.
Redazione Pressa
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