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A fianco della parte ristrutturata (ma ancora per la maggior parte vuota), dell'ex complesso industriale della Manifattura Tabacchi e che oggi ospita il MaTa, c'è un'altra grande struttura facente parte del complesso. Considerato l'insuccesso dell'operazione di vendita del complesso principale ristrutturato, ora si pongono seri dubbi sulla possibilità che il secondo, grande edificio compreso nello sviluppo del progetto sia un giorno ristrutturato. E con esso, una parte della città restituita ai cittadini.
Con le immagini del video ne ripercorriamo il perimetro, con uno sguardo rivolto all'interno, per renderci conto delle dimensioni e delle potenzialità ad esso connesse; potenzialità che diventano limiti e danno nel momento in cui lo stabile stesso e le aree adicenti rimangono chiuse, degradate, abbandonate. Senza sapere fino a quando. Qui il cantiere per il recupero non è di fatto mai partito.
E oggi, anziché una nuova opportunità, rappresenta un problema, un'altra ferita aperta nel cuore della città. Lo stabile in questione è quello che dopo la conclusione della ristrutturazione della prima parte della manifattura tabacchi (che nelle carte di progetto è indentificato come stabile A), doveva completare il progetto stesso attraverso il suo recupero e la creazione di unità abitative e negozi. A fianco dello stabile (identificato B nelle carte di progetto), in un area oggetto dell'ultima parte del filmato, doveva nascere un area destinata ad ospitare un polo commerciale. Ma qui è tutto fermo. Ovunque. L'area di cantiere è recintata. In alcune parti ci sono ancora impalcature. Da anni. Al punto che nessun cartello, obbligatorio per legge, identifica oggi la tipologia dei lavori previsti.
E' certo che gli scarsi risultati ottenuti dal progetto di recupero dello stabile A, pongono seri dubbi sul futuro dello stabile B, così come, in generale, sul futuro dell'accesso nord al centro storico che nelle previsioni del progetto completo, doveva trasformarsi (come avrebbe già dovuto essere da tempo trasformata anche l'area ex amcm), in un salotto della città. Cosa che oggi non è affatto. Perchè dietro la facciata rinnovata e luminosa dello stabile A c'è il volto 'oscuro' dell'intero progetto, quello rappresentato dallo stabile B e dall'area commerciale C (che nel finale del video vediamo trasformata in un bivacco ed in una discarica a cielo aperto) destinati, se le cose non cambieranno, a rimanere simbolo di una grande opera incompiuta. A Modena, purtroppo, una delle tante.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>