In ricordo di Borsellino, quando Antonino Caponnetto disse 'E' finito tutto'

I funerali privati di Borsellino si tennero il 24 luglio nella chiesa di Santa Maria Luisa di Marillac: i familiari rifiutarono il rito di Stato. Per la moglie Agnese il governo non aveva saputo saputo proteggere il marito
Venticinque anni fa, il 19 luglio 1992, Paolo Borsellino veniva ucciso dalla Mafia insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva la madre. Una Fiat 126 piena di tritolo esplose uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Oggi in memoria di quella strage pubblichiamo il famoso e disperato commento dell'ex capo del pool Antimafia Antonino Caponnetto: 'E' finito tutto'. Un commento del quale lo stesso Caponnetto si pentì, ma che dà l'idea di quanto la resa dopo quella autobomba fosse vicina.
I funerali privati di Borsellino si tennero il 24 luglio nella chiesa di Santa Maria Luisa di Marillac: i familiari rifiutarono il rito di Stato. Per la moglie Agnese il governo non aveva saputo saputo proteggere il marito.
Pochi i politici presenti: il presidente Scalfaro, Francesco Cossiga, Gianfranco Fini, Claudio Martelli. Qualche giorno prima, i funerali dei 5 agenti di scorta si erano svolti nella Cattedrale di Palermo, ma all'arrivo dei rappresentanti dello Stato, una folla inferocita sfondò la barriera creata dai 4000 agenti chiamati per mantenere l'ordine, mentre la gente, strattonando e spingendo, gridava: 'Fuori la mafia dallo Stato'.

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