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'Il Consiglio comunale di Modena si dissocia dalle parole inopportune proferite dall’editore del quotidiano “Domani”, Carlo De Benedetti e manifesta la propria solidarietà al Presidente del Consiglio così come a tutti i leader politici con ruoli istituzionali che sono stati attaccati in passato sul piano personale invece che sul piano squisitamente politico'. La notizia è tutta in questo dispositivo. L'ordine del giorno firmato dai consiglieri del centrodestra Giovanni Bertoldi, Barbara Moretti, Stefano Prampolini, Luigia Santoro, Alberto Bosi, Piergiulio Giacobazzi, Antonio Baldini ed Elisa Rossini questo pomeriggio è stato approvato dal Consiglio comunale con il voto favorevole del Pd.
Insomma anche il Pd censura quanto avvenuto un mese fa a Modena in occasione della festa del quotidiano Domani.
All'evento patrocinato da Comune di Modena e Regione Emilia Romagna oltre che da Unimore, Fondazione Ordine giornalisti, e Fondazione, l'editore Carlo De Benedetti aveva attaccato frontalmente la presidente del Consiglio. 'E' una figurina. Quando va a Bruxelles dice di essere soddisfatta senza aver ottenuto nulla. Non è un pericolo serio di fascismo. Ma di incompetenza. Vuol dimostrare che sa volare? Speriamo si renda conto di no. Aver radunato dei bambini sventolando il tricolore è una cosa da barracone. Se il nostro primo ministro organizza delle baracconate, siamo messi male. Io ho un'invocazione per la segretaria Schlein: ci liberi al più presto'. Queste le parole di De Benedetti, pronunciate senza alcun contradditorio e con la benedizione di istituzioni locali patrocinanti.
Unimore dopo una settimana si era dissociata, il presidente della Regione, il sindaco di Modena e la Fondazione Ordine giornalisti erano rimasti in silenzio.
Ebbene oggi il Consiglio comunale di Modena ha preso posizione. La censura nei confronti di De Benedetti è stata netta. Tutti a favore dell'ordine del giorno a parte l'astensione dei Verdi di Paola Aime, di Sinistra per Modena e della consigliera Di Padova e del non voto del consigliere Reggiani. 'Inaccettabile - recita ancora l'odg - offendere sul piano personale donne e uomini politici che rivestano anche importanti cariche istituzionali'.
Continua a restare in silenzio la Regione Emilia Romagna, la Fondazione di Modena e la Fondazione Ordine Giornalisti che pur, come detto, patrocinarono l'evento.
Redazione Pressa
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