Modena, ex Alcatraz: così il vescovo elogiava fondo Modena Life e il progetto che non c'è
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Modena, ex Alcatraz: così il vescovo elogiava fondo Modena Life e il progetto che non c'è

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Dichiarazioni entusiastiche nei confronti del Fondo Modena life che starebbe promuovendo la riqualificazione e che stridono con le parole dell'assessore Ferrari


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Alla luce delle dichiarazioni rilasciate a La Pressa dall'assessore all'urbanistica del Comune di Modena, Carla Ferrari, e oggetto anche di una interrogazione a risposta scritta, tornano di attualità le parole pronunciate dal vescovo Erio Castellucci alla presentazione di questo fantomatico progetto di riqualificazione all'evento a palazzo Ducale di fine febbraio.
Dichiarazioni entusiastiche nei confronti del Fondo Modena life che starebbe promuovendo 'in concreto' la riqualificazione e che stridono con la secca dichiarazione dell'assessore secondo la quale in Comune non vi sarebbe nessun progetto di riqualificazione, ma solo un debito Imu e Tasi da 1,7 milioni. Un progetto che in concreto non è stato illustrato e nemmeno nella presentazione organizzata in Accademia.

Per evidenziare le differenze tra le prime e le seconde, dopo la marcia indietro dell'ex sindaco di Modena Muzzarelli che ha parlato di mera pulizia dell'area, pubblichiamo il video che riporta l'intervento del vescovo e una sintesi delle parole dello stesso Castellucci e dell'assessore Ferrari.
E una domanda emerge subito dal confronto: quali sono, dati alla mano, le imprese citate e lodate dal vescovo, che avrebbero creduto nel progetto se in Comune non è stato depositato nulla? Dove e come si esplica la concretezza del progetto? Ovviamente in questi giorni abbiamo ripetutamente chiesto una replica al presidente del fondo Modena Life, Michelangelo Marinelli, ma senza ottenere risposta.

Il vescovo
'Modena life ha dato concretamente avvio a un processo che intreccia la vita di tanti soggetti: i cittadini rammaricati in questi decenni del progressivo degrado dei 42mila metri quadrati dell'area, le imprese che coraggiosamente hanno messo mano al progetto, gli enti locali coinvolti. Si può dire che tutti hanno avuto voce in capitolo, a partire dall'originale iniziative del sondaggio che ha registrato un interesse inaspettato. Sottolineo dunque tre aspetti intrecciati: l'aspetto ambientale, economico e sociale. Sappiamo quanto stia a cuore l'ambiente a Papa Francesco che ha pubblicato anche una enciclica sul tema - ha aggiunto il vescovo di Modena, Castellucci -. La dimensione ambientale è ben presente nella grande opera di riconversione appena iniziata che bonifica una area deturpata e lo fa rispettando i criteri della sostenibilità. L'aspetto economico interviene attraverso le imprese coordinate da Modena life, imprese che nell'immaginario comune sarebbero interessate solo al profitto, ma che invece sempre di più negli ultimi decenni si rivolgono con interesse a quei progetti che non danno solo utile materiale, ma anche utile sociale. Le imprese coinvolte nell'operazione si sono lasciate convincere anche dalla bontà dello scopo, che è quello di restituire alla gente un luogo di promozione sociale. Il terzo aspetto sociale è infatti integrato agli altri due: quello ambientale ed economico. Tutto è connesso, il recupero di questo complesso mostra proprio questa connessione per migliorare la condizione di vita della comunità in tutte le sue componenti. Grazie dunque e buona strada'.

L'assessore Ferrari
'A oggi non è stato depositato alcun progetto di riqualificazione del complesso immobiliare dell’ex Direzionale Manfredini. All’Amministrazione è arrivata a fine gennaio esclusivamente una Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata) per opere di manutenzione straordinaria e demolizioni parziali, presentata come tardiva dopo l'inizio dei lavori, per la quale sono state richieste integrazioni. Gli interventi edilizi presentati su procura dell’attuale proprietà dello stabile Namira Sgr Pa afferma sono riconducibili a manutenzione dello stato di fatto con eliminazione di manufatti di natura accessoria e non si configurano quindi come progetto di riqualificazione del complesso immobiliare - ha detto l'assessore Ferrari -. Sulla proprietà (prima Numeria Sgr spa e da dicembre Namira Sgr Pa), quale soggetto passivo d’imposta del fabbricato pesa n debito relativo ad Imu, Tasi e Tari, in parte già iscritto a ruolo di riscossione coattiva presso l’Agenzia delle entrate (per un importo che abbiamo appreso ammontare inizialmente a 2,5 milioni di euro), per cui sono state attivate procedure agevolate e sono in corso i pagamenti, e in parte con pendenze accertate e in gestione all’ufficio Tributi, per le quali sono in corso pagamenti rateali. Fatto sta che ad oggi il debito residuo, conteggiati i pagamenti avvenuti, ammonta a 1,7 milioni di euro suddivisi in avvisi di accertamenti IMU, Tasi e Tari per un periodo che va dal 2012 al 2018'.

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