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'I cittadini della bassa possono stare tranquilli che sulla sanità stiamo facendo grandi investimenti'. L'annuncio, rassicurante, del Presidente Bonaccini, arrivato questa mattina con una dichiarazione a margine della visita del ministro Speranza, assume ben altro tono quando gli chiediamo conferma sul se gli investimenti sull'ospedale di Mirandola si tradurranno anche nell'equiparazione del primo livello dell'ospedale stesso a quello di Carpi, come previsto dalla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria un anno fa. 'La nostra sanità è tutta di primo livello' - afferma Bonaccini con una risposta che non sembra centrare nulla con la domanda visto che il riferimento è, appunto, al livello, oggi diverso dei due ospedali di Mirandola e di Carpi, e l'intenzione di equipararli.
Un passo indietro: oggi l'organizzazione sanitaria ed in particolare ospedaliera provinciale dettata dal Pal, classifica come differenti i due ospedali: di prossimità quello di Mirandola e di Area quello di Carpi.
Una distinzione sancita, come detto, dal Piano Attuativo Locale del 2011 e ancora in vigore. L'ultima revisione risale a dieci anni fa.
Ma quando lo ricordiamo a Bonaccini, sottolineando che le due strutture ospedaliere oggi non sono allo stesso livello lui ribadisce il concetto affermato un istante prima, liquidando nuovamente con una risposta che nulla (non sappiamo se volontariamente o meno), ha a che fare con la domanda. Come se tale distinzione non esistesse: 'La nostra sanità è tutta di primo livello'. Come se noi avessimo parlato di sanità nel suo complesso e non nel merito dei due ospedali di cui oggi si è parlato e di cui lui stesso, nello specifico di Mirandola, stava parlando. Bonaccini risponde altro, glissando rispetto al punto ovvero il superamento della distinzione dei due livelli.
Che la stessa Conferenza Territoriale Sanitaria provinciale ha sancito attraverso un indirizzo messo nero su bianco in un Ordine del Giorno approvato a luglio del 2020. Prevedendo di portare Mirandola e Carpi allo stesso primo livello. L'ipotesi sarebbe quella di un ospedale di area, diviso in due sedi territoriali.
Certo una scelta del genere comporterebbe la revisione del Pal che dal 2011 ha messo, appunto, su due piani (di prossimità e di area), gli ospedali di Mirandola e di Carpi. E in questa direzione, dell'equiparazione, si sono mossi in questo ultimo anno le forze politiche soprattutto di opposizione da sempre contrari a quello che è stato giudicato un declassamento, scritto nel Pal, dell'ospedale di Mirandola rispetto a quello di Carpi. Una richiesta, quella di rivedere il Pal, sancita nell'approvazione, arrivata anche dal consiglio dell'Unione dei comuni dell'area nord, di una revisione del Piano stesso, non più adeguato nei fatti a rappresentare quella cornice amministrativa e di governo che si verrebbe a strutturare con l'equiparazione del livello dell'ospedale di Mirandola a quello di Carpi per il quale oggi è stato sancito l'accordo territoriale per la realizzazione della nuova struttura.
'Fino a che non si affronta il nodo del Pal ogni discorso è come una presa in giro in quanto è stato proprio il PAL a declassare l’Ospedale di Mirandola a struttura di Prossimità, innalzando quello di Carpi a struttura di “Area”. Ed è sul PAL che bisogna sancire -attraverso la sua revisione- che il Santa Maria Bianca, ospedale di Mirandola, diventerà del medesimo livello operativo del Ramazzini. Infatti non può essere un Ordine del Giorno della Conferenza Territoriale Sanitaria a definire e dettagliare il potenziamento, le modifiche operative e strutturali necessarie per potere portare il Santa Maria Bianca di Mirandola al pari del Ramazzini di Carpi'
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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