Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Un ospedale ormai dipendente da Sassuolo nei servizi e nel personale, che negli anni ha subito la chiusura di diversi reparti e del punto nascite. Di questo da ormai due anni ci viene promessa la riapertura, ma in via sperimentale, che equivale ad un inganno politico. Una Tac di ultima generazione frutto di una donazione, poco utilizzata per mancanza di personale, e un solo primario rimasto'. È una disamina a 360 gradi e senza sconti quella che Gaetano Vandelli, coordinatore dello storico comitato per la difesa dell'ospedale Pavullo 95 ha svolto davanti ai candidati sindaci di Pavullo, riuniti presso la sede della Comunità Montana in occasione della presentazione, da parte del Comitato La via Maestra, delle possibili due idee progettuali per la variante di Pavullo e del collegamento della Strada Statale 12 a Strettara (di cui dalla sera di oggi proporremo ampio approfondimento).
Una disamina che mostra anche come gli ultimi investimenti sarebbero all'interno di una logica di 'subalternità dell'ospedale di Pavullo definita dal Pal 2011 e sintetizzata nel livello minimo dei tre, ovvero di 'prossimità', rispetto alle rete provinciale; una posizione inferiore nei servizi, nelle strutture e nel personale, oggi anche nei confronti di un ospedale sulla carta dello stesso livello come Mirandola, dove il punto nascite è rimasto aperto (pur essendo stato a rischio di chiusura, nel 2017, come quello di Pavullo), dove sono stati attuati investimenti sui primariati e per il mantenimento di servizi tali da potere prospettare, sulla base degli indirizzi della Commissione Territoriale Socio Sanitaria, una prossima classificazione di primo livello al pari di Carpi. 'Di fatto con quei servizi e quelle condizioni che l'ospedale di Pavullo aveva prima del Pal 2011 e che il Pal ci ha tolto' - prosegue Vandelli
'Sul punto nascita, Bonaccini ne ha annunciato la riapertura mesi prima delle elezioni regionali ma oltre al fatto che sono passati ormai due anni, si parla di apertura sperimentale, quindi condizionata. Un inganno politico perché quando si chiude un punto nascite di fatto si chiudono tre aree compresa la sala operatoria e questo significa elementi che è difficile recuperare'
Di seguito l'intervento
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>