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Italiani ai margini, davanti a Porta Aperta l'altra faccia dell'accoglienza
La Pressa
Nel piazzale antistante il centro di accoglienza di Strada San Cataldo, aumentano gli italiani. Tra i bivacchi dei clandestini incontriamo Stefano e Marco, modenese e mantovano che vivono in roulotte: 'Per noi italiani è più dura, per avere una stanza bisogna arrivare sui barconi'
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Vivere in auto, o in furgone, o in roulotte, per mesi. In un parcheggio. Vittime di una vita che improvvisamente può cambiare. Facendo sprofondare in un vortice di povertà. Dove se si è italiani si fa più fatica ad essere aiutati. Lo sanno bene Salvatore o di Stefano, che incontriamo e conosciamo nel piazzale antistante all'accesso di Porta Aperta. 'C'è una stanza per ogni clandestino che arriva in Italia sui barconi e noi, italiani, non ne abbiamo diritto quando ci troviamo in difficoltà' - afferma Stefano al quale a novembre è stato bloccato, per un cavillo burocratico, il reddito di cittadinanza e che si arrangia con lavori a chiamata. 'Non chiedo tanto, chiedo solo dignità. Non voglio telefono o wi-fi. Mi accontenterei di una stanza'.
Da un lato ci sono Vescovo, sindaco, Presidente della Provincia e responsabili del centro di accoglienza della Caritas ad inaugurare il nuovo ambulatorio odontoiatrico.
Dall'altra parte della strada, nell'ampio parcheggio che costeggia il cimitero, ci sono loro. Vicini, visibili a vista, ma allo stesso tempo lontani, indifferenti, inesistenti agli occhi delle autorità che parlano di accoglienza a pochi metri da loro. Che potrebbero decidere per loro, o quantomeno potrebbero degnarli di uno sguardo. Sono lì. Quel piazzale lo conosciamo bene, più volte al centro della cronaca per reati legati allo spaccio o per gli accampamenti abusivi. Ciò che stupisce oggi, però, è l'aumento degli italiani. Che dormono in auto, in furgoni, in roulotte che qui, nonostante non sia un'area di sosta, sono legittimate se non creano disturbo, e che di giorno mangiano alla mensa Caritas a Porta Aperta. Ma non sempre. La dignita non li porta sempre lì, dove è sempre più difficile stare. La presenza di clandestini, spacciatori e senza dimora extracomunitari che qui improvvisano bivacchi per la notte spesso si trasforma in tentativi di furto. L'altra sera è capitato proprio a Salvatore. Due stranieri che bivaccavano a fianco alla sua roulotte sono entrati mentre lui stava passeggiando con il suo deambulatore e hanno rubato un rasoio da barba e altri oggetti per poi sparire.
Redazione Pressa
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