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Corso Canalgrande a Modena bloccata per più di una ora alla circolazione veicolare dalle ore 10,30 a seguito del presidio improvvisato di una cinquantina lavoratori aderenti ai Si Cobas, molti dei quali operanti presso le sedi GLS che da giorni protestano in solidarietà ai lavoratori Italpizza. Anche questa mattina, dopo avere presidiato i cancelli dello stabilimento di San Donnino, in una cinquantina si sono trasferiti in Corso Canalgrande e davanti al tribunale, per chiedere la liberazione del lavoratore arrestato ieri a seguito gli scontri davanti ai cancelli Italpizza e processato per direttissima questa mattina. L'uomo, insieme ad un altro lavoratore, era stato portato in questura ma per lui, accusato della collutazione che ha provocato contusioni ad un Poliziotto refertato con una prognosi era scattato l'arresto per violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Un presidio quello di questa mattina davanti al tribunale, che al di la dei disagi alla viabilità dovuti alla chiusura totale del traffico, non ha comportato problemi di ordine pubblico. Il presidio si è sciolto senza l’intervento delle forze dell’ordine, intorno alle 12,30
L'intervento CGIL: 'Così non si può più andare avanti. La questione non può essere ridotta solo a problema di ordine pubblico'
In merito agli scontri tra polizia e SiCobas davanti ai cancelli di Italpizza accaduti ancora ieri, la Cgil di Modena è intervenuta oggi: 'Così non si può continuare ad andare avanti. Il diritto di sciopero e di manifestare senza rischi per nessuno, manifestanti e forze dell’ordine, deve essere garantito.
Questa situazione conferma che l’impianto legislativo italiano tutela più l’impresa che i lavoratori. All’impresa è permesso di scegliersi i contratti più favorevoli e di sfruttare i lavoratori.
Invece il Ddl Sicurezza rafforza la possibilità di intervento delle forze dell’ordineper sgomberare con la forza i manifestanti che chiedono la corretta applicazione contrattuale e la difesa dei posti di lavoro. Questo succede oggi in Italpizza, come è successo nei mesi scorsi alla Frama Action di Novi dove i lavoratori che hanno esercitato il diritto di sciopero hanno subito denunce penali.
'Italpizza negli ultimi 5 anni ha fatto profitti molto elevati, ben 38 milioni di euro, di cui 35 milioni distribuiti come dividendi ai soci' - afferma la segreteria CGIL che continua
'Esistono quindi margini economici e finanziari per riconoscere, in tempi rapidi, le corrette applicazioni contrattuali a tutti i lavoratori del sito che con il loro lavoro hanno dato un contributo determinante al raggiungimento di questi risultati economici.
Italpizza negli ultimi anni ha fatto enormi profitti sulle spalle dei lavoratori, facendo dumping contrattuale, appaltando completamente la produzione e applicando ai 900 addetti delle cooperative (solo 100 sono invece i dipendenti diretti) il contratto delle pulizie anziché quello dell’industria alimentare.
La Cgil ha ottenuto il negoziato in corso, con i metodi coerenti con la sua storia sindacale, dopo anni di rivendicazioni e da ultimo anche con scioperi davanti all’azienda.
Quindi ci aspettiamo che nell’incontro del prossimo 4 luglio, l’azienda riconosca le corrette applicazioni contrattuali ai lavoratori, una migliore gestione del lavoro e maggiore sicurezza nel sito, e in generale il riconoscimento dei contenuti della piattaforma unitariamente presentata.
Quindi chiediamo a tutte le parti coinvolte di lavorare perché in tempi rapidi si possa ristabilire una situazione che permetta ai lavoratori di veder riconosciuti i propri diritti e conseguentemente riportare l’azienda ad una normale attività.
Questa sarebbe la soluzione alla vertenza e consentirebbe di rispondere alle rivendicazioni complessive che continuano a generare scontri davanti ai cancelli'
Redazione Pressa
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