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L'estate scorsa, a luglio, con un nostro sopralluogo, su invito di un gruppo di residenti, documentammo lo stato in cui le due torri da 200 appartamenti che compongono il comparto R-Nord erano state abbandonate. A seguito della sospensione a più riprese dei lavori iniziati il 2 settembre 2021 e non ancora conclusi, per la riqualificazione delle facciate. Lavori soggetti al relativo bonus che avrebbe portato i privati residenti a pagare solo il 10% dell'importo dei lavori. Il rimanente 90% diviso sulle quote pubbliche di Comune, Cambiamo (la società partecipata del Comune che gestisce il comparto ed è ente appaltatore), e Acer. Capofila dei lavori da due milioni di euro distribuiti sulle due torri, è Hera servizi ambientali.
Vengono montati i ponteggi e partono i lavori.
L'obiettivo è ristrutturare le facciate dei due edifici, fortemente ammalorate sia nelle parti in metallo che in quelle di cemento armato, dove in più punti, oggetto di sgretolamento nel corso degli anni, emergono i tondini e le reti di acciaio. Dopo poco il primo stop. Alla torre due che affaccia sul lato est verso via Attiraglio. Una due, tre poi quattro settimane. Cantieri, personale e attrezzature spariscono. Il problema è dato dai balconi, che percorrono le intere facciate, oggetto di ristrutturazione. I lavori iniziati e poi abbandonati, creano problemi. In molte aree sono stati rimossi i pavimenti di vecchie piastrelle. I balconi sono inutilizzabili. Inoltre, da questi, sono state tolte le divisorie e i balconi stessi sono accessibili a ladri e avventori sbandati e senza dimora, che da sempre trovano casa all'R-Nord negli anfratti soprattutto del piano terra.
Di fatto i balconi non sono fruibili dai proprietari nemmeno come spazi per depositare oggetti obbligatoriamente tenuti in casa, ma costituiscono un accesso diretto agli appartamenti per i malintenzionati. La cosa viene segnalata ma non riceve risposta. Nel frattempo c'è un cambio di ditte ma il cantiere accenna a riprendere per poi fermarsi di nuovo. Passano altre settimane di nulla. Meglio le cose sembrano andare alla torre 1 dove i lavori avanzano più speditamente, con meno interrizione. Anche visivamente le facciate sono vicine ad essere concluse, quando si ferma tutto. Impalcatura abbandonata per mesi. A giugno è tutto fermo, poi luglio, agosto non se ne parla. La prevista 'sistemazione di davanzali e cornici delle finestre, il rifacimento dei pavimenti di balconi e terrazze, comprese le relative impermeabilizzazioni viene lasciato a metà. Anche qui con i pavimenti rotti, le parti arruginite, non solo i balconi non vengono rinnovati ma vengono resi inutilizzabili. Senza considerare il ripristino non eseguito del cemento armato ammalorato. Anche nei punti già oggetto di altri interventi di ristrutturazione, come quelli a piano terra per la realizzazione della nuova sede della medicina dello sport.
La cosa che infastidisce è che nei lavori ci sono Hera, il comune e la regione
A fine agosto chiediamo spiegazioni dello stop ai lavori al presidente di Cambiamo Giorgio Razzoli che ci rassicura che ai primi di ottobre i lavori riprenderanno e si concluderanno. Nel frattempo, in consiglio comunale, è stata depositata una interrogazione consigliare del gruppo Forza Italia sulla mancata conclusione e sulla sicurezza dei lavori. La risposta della giunta viene calendarizzata per giovedì 29 settembre (oggi). Esattamente il giorno in cui viene prevista la ripresa di parte dei lavori di ultimazione che l'amministratore condominiale, in accordo con i soggetti pubblici e privati coinvolti, elenca in un cronoprogramma inviato ai residenti. A seconda della torre, i tempi variano. Per il ripristino di balconi e davanzali per mesi lasciati al grezzo, senza protezioni e divisorie in balia anche delle infiltrazioni di acqua (fortunatamente poche ma solo per la scarsità di precipitazioni), viene fissata la fine entro fine settembre, per la posa dei divisori sui balconi bisognerà attendere il 15 ottobre per la torre 1 e il 15 novembre per la torre 2.
I residenti incrociano le dita. Ormai anche il meteo avverso potrebbe metterci lo zampino. C'è voglia di potersi riappropriare dei propri spazi, sia privati, dei propri appartamenti, sia pubblici. Dove l'illegalità ed il degrado che più volte abbiamo documentato, dilagano. Soprattutto nella galleria e nei garage al piano terra. Ma su questo ritorneremo
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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