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Un maxi sequestro di shaboo, uno di più ingenti d'Italia, è stato effettuato dalla squadra Mobile della Polizia di Modena. Oltre 5 i kg di sostanza, per un valore di circa 500 mila euro, sequestrata in diverse operazioni effettuate tra Verona, Modena e Reggio Emila dove operava una banda di composta da narcotrafficanti e spacciatori nigeriani che ruotano intorno alla figura di un trafficante che risiedeva a Verona insieme alla famiglia e figli. Un insospettabile che faceva la spola anche attraverso dei complici dalla Nigeria all'Italia trasportando grossi quantitativi di droga anche attraverso ovuli che venivano ingeriti per poi essere espulsi e confezionati e spacciati sulle piazze di Modena e Reggio Emilia. Qui la droga veniva smerciata attraverso la rete di spacciatori (due quelli operativi a Modena) per proventi da centinaia di migliaia di euro che attraverso money tranfert venivano dirottati in Nigeria dove il valore del denatro è molto più alto (basta pensare che lo stipendio medio è di 50 euro al mese), e dove venivano riciclati.
Questa mattina il sequestro di 2,7 kg di sostanza per un valore di circa 300.000 euro proprio nell'appartamento del nigeriano capobanda residente a Verona. A Modena un sequestro è stato effettuato invece in via Santa Trinità dove abitava uno dei due spacciatori che agiva sulla piazza modenese.
Video: il Capo della Squadra Mobile di Modena Marcello Castello illustra i particolari ed i risultati dell'operazione
Le indagini sono partite da un sequestro di droga shaboo effettuato dalla polizia al Parco XXII Aprile circa un mese fa. Con il fermo di un nigeriano. Da qui le indagini si sono allargate fino ad individuare l'intera banda composta In tutto da 7 persone di cui sei ruotavano intorno al capo veronese e due che operavano direttamente sulla piazza modenese.
Avevano tutti istruzioni ben precise su come trasportare la droga: venivano utilizzate solitamente auto di amici praticamente usate come taxi o la merce veniva trasportata direttamente a piedi, nascosta nei pantaloni. I soggetti erano tutti insospettabili anche ben vestiti con moglie e figli. Alcuni erano già oggetto di attenzione da parte della polizia per diversi sospetti legati al traffico degli stupefacenti.
Gli spacciatori si recavano in centro per poi venire avvicinati dagli acquirenti che si tenevano in contatto telefonicamente. Telefonate nelle quali spacciatori e acquirenti si davano dei nomignoli per essere identificati.
Il provvedimento di fermo e non di arresto è scattato questa mattina su ordine della procura della Repubblica e motivato dal fatto che i soggetti sarebbero stati pronti ad abbandonare l'Italia, forse sentitisi braccati.
Redazione Pressa
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