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Sono stati celebrati venerdì 7 luglio i 450 anni dalla morte del grande architetto Jacopo Barozzi (Vignola, 1 ottobre 1507 – Roma, 7 luglio 1573), universalmente conosciuto come “Il Vignola”. La sua città natale, per l’occasione, ha organizzato (coinvolgendo non solo i soggetti del territorio ma anche una rete di città “vignolesche”) un ricco calendario di attività: numerose mostre, incontri pubblici, conferenze, un annullo filatelico, visite guidate, attività con le scuole del territorio e in Biblioteca. Proprio ieri, 7 luglio, si è tenuta una conferenza del noto matematico Piergiorgio Odifreddi.
Nei mesi scorsi è stato siglato un protocollo d’intesa tra Vignola e la città amica di Rieti allo scopo di promuovere iniziative culturali di promozione dei rispettivi territori nel segno di Jacopo Barozzi.
A Rieti, infatti, è in corso un importante e delicato cantiere per il recupero della chiesa di Sant’Antonio Abate, opera di Barozzi, argomento di cui si è trattato in un recente convegno di studi dal titolo “La bellezza ritrovata” a cui ha partecipato anche il sindaco di Vignola Emilia Muratori. Oltre a Rieti, tutte le città “vignolesche”, ovvero quelle località che ospitano opere di Barozzi, stanno facendo rete per ricordare questo anniversario: Piacenza, Parma, Bologna, Roma, Sant’Oreste, Viterbo, Caprarola, Norcia, Grotte Di Castro, Capranica, Cittaducale, Fara In Sabina. Le iniziative celebrative di quest’anno utilizzeranno un logo comune che riporta, oltre alla dicitura Jacopo Barozzi Il Vignola, anche l’immagine della famosa scala a chiocciola che si trova a Palazzo Barozzi, a Vignola.
Sempre ieri sono state inaugurate tre mostre: “Il Vignola e le sue opere”, ospitata nel Salone d’onore di Palazzo Barozzi, quella dell'associazione culturale Archeo & Arte che ha progettato l’allestimento artistico composto da sette immagini dedicate al Barozzi, riprodotte su stendardi appesi alle basi delle capriate del loggiato cinquecentesco adiacente all’ingresso della Rocca di Vignola e infine quella presso la Galleria Decò con gli acquerelli di Margherita Franchini dal titolo “Omaggio al Barozzi”.
Redazione Pressa
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