'Condanno con fermezza il gesto violento che infanga la memoria di Sergio Ramelli, un ragazzo ucciso 40 anni fa. Anche i recenti episodi di cronaca dovrebbero insegnarci, se sappiamo leggere la storia, che alla violenza non si risponde con la violenza, e che la decisione del Comune di Modena di dedicare una via a Sergio Ramelli, per dare un segnale di unità della città e della popolazione, era stata saggia e lungimirante”.
Così, nel luglio del 2016, il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli, intervenne a seguito dell'annesimo sfregio sulla targa che identifica la via dedicata alla memoria del militante del Fronte della Gioventù, ucciso nel 1975 da esponenti della sinistra extraparlamentare riconducibili ad Avanguardia Operaia. In quell'anno il cartello stradale intitolato a Ramelli sulla via sulla quale sorge oggi il Victoria multisale, era stato smontato, posato vicino ad un bidone della spazzatura e a fianco era stata posata una chiave inglese, oggetto usato dagli aggressori per uccidere Ramelli.
Il tutto accompagnato da scritte offensive.
“Gli anni di piombo - disse il sindaco Muzzarelli in quei giorni - hanno lasciato una lunga scia di sangue nel nostro Paese e mai come oggi, tra populismi crescenti in tutto il mondo e la lunga coda della crisi economica, dobbiamo stare attenti ad evitare che ritorni quel periodo, e che una società divisa torni a ragionare con le armi”.
Parole importanti, giuste, ed altrettanto lungimiranti, del sindaco; alle quali segui la condanna unanime per quei gesti, del Consiglio Comunale di Modena. Il cui messaggio, evidentemente, non è arrivato nemmeno al giorno dopo e nelle menti di chi, ad un anno di distanza, lo scorso anno, ha ripetuto lo sfregio con vernice a spray, per cancellare il nome e per firmare il tutto con falce e martello.
Era difficile prevedere che quest'anno l'attenzione su quella targa e su quella cerimonia in memoria di Ramelli fosse riportata all'attenzione pubblica, con toni di spregio, da un consigliere comunale, che ha scambiato evidentemente la stessa cerimonia per un omaggio al Duce. Generando un caso che nei toni, e nei modi, e nei silenzi di oggi, svilisce la politica stessa, al punto da riprendere come riferimento morale ed istituzionale le parole, le parole istituzionalmente doverose quanto politicamente coraggiose, del Sindaco Muzzarelli di due anni fa.
Gi.Ga.