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Il passato 'no global' del direttore Frieri

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Nel 2003 era Capogruppo di Rifondazione e 'imbrattava' (impunito), i marciapiedi. Oggi guadagna 130mila euro come massimo dirigente in Regione


Il passato 'no global' del direttore Frieri
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Dal 2010, sotto la presidenza di Stefano Bonaccini, è direttore generale del servizio risorse, Europa, innovazione ed istituzioni della Regione Emilia Romagna. E' a capo di una struttura dirigenziale composta da 18 persone ed il suo stipendio è di 130 mila euro all'anno, al netto di un eventuale maggiorazione del 5% legata al risultato. Spulciando nel nostro archivio lo ritroviamo, 13 anni fa, nel 2003, immortalato davanti alla stazione ferroviaria di Modena. Francesco Frieri sta partecipando ad una manifestazione dei cosiddetti 'disobbedienti' contro i treni della guerra, in segno di protesta contro la guerra in Iraq. In quell'anno Frieri è capogruppo di Rifondazione Comunista in Consiglio comunale, e viene immortalato dall'obiettivo de 'Il Resto del Carlino' a verniciare (o come riportato dal quotidiano ad 'imbrattare'), con vernice bianca che riporta il simbolo (ormai dimenticato), del pacifismo mondiale, il piazzale antistante la stazione.

Mentre all'interno i compagni disobbedienti occupano 'pacificamente' i binari (sì, proprio così occupano i binari).

Sale l'indignazione di alcuni cittadini e delle forze politiche di opposizione che vedono dei rappresentanti politici e delle delle istituzioni locali (nella foto, insieme a Frieri con secchio di vernice, con il pennello in mano c'è Beniamino Grandi, allora segretario cittadino del partito di rifondazione comunista), in un atto del genere. Indignazione che cresce nel non notare nessun agente  intervenire per interrompere la loro azione.

La manifestazione si concluse senza scontri e disordini anche se si registrarono enormi ritardi nei treni ed interruzioni di servizi pubblici. Ma lo scempio della scritte a pennello e spray sparse sui muri della stazione rimasero, almeno per qualche giorno. Perché a cancellare subito le scritte 'disobbedienti' ci pensò allora (come oggi), l'inossidabile Ercole Toni, dell'associazione Vivere Sicuri. Lui, che negli anni seguenti continuò con il suo straordinario impegno civile volontario a cancellare e rimuovere dai muri migliaia di scritte dissacranti od offensive, è rimasto presidente dell'associazione. Frieri, che quelle scritte le aveva tracciate, venne nominato l'anno successivo, il 2004, nella prima giunta Pighi, assessore al Bilancio del Comune di Modena. E dal 2009, al termine dell'esperienza in Comune, iniziò una carriera politica ed istituzionale strepitosa, a livello regionale, dove oggi, grazie all'avvallo del concittadino e presidente Stefano Bonaccini, ricopre uno dei ruoli tecnici più prestigiosi e meglio pagati della Regione Emilia Romagna.

Gianni Galeotti


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