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Il fumo continua a essere un fenomeno diffuso in Italia con oltre dieci milioni e mezzo di fumatori, principalmente uomini. L'Eurispes ha recentemente condotto un'indagine approfondita per esplorare le abitudini, le preferenze e le opinioni dei fumatori italiani, concentrandosi anche sull'evoluzione del consumo di tabacco nel paese.
Il costante aumento dei fumatori non intenzionati a smettere
I risultati dell'indagine rivelano un aumento costante di fumatori che non hanno alcuna intenzione di smettere. Il Presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, sottolinea tre aspetti fondamentali emersi dall'indagine. In primo luogo, il crescente numero di fumatori che non mostrano alcuna volontà di abbandonare il vizio. In secondo luogo, si nota un aumento nell'uso di prodotti senza combustione, come sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato. Infine, l'indagine evidenzia una carenza di informazioni sui nuovi prodotti, sottolineando la necessità di regolamentazioni mirate per proteggere i consumatori.
La resistenza al cambiamento tra i fumatori tradizionali
La maggior parte dei fumatori tradizionali intervistati afferma di non aver mai tentato di smettere di fumare, evidenziando una resistenza al cambiamento. Una percentuale significativa ha espresso il desiderio di smettere (27%) o ha già tentato di farlo (31%). Questa ambivalenza tra la volontà di smettere e la difficoltà nel farlo rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica.
Sigarette elettroniche: una crescita evidente
Le sigarette elettroniche sono emerse come un'alternativa sempre più popolare alle sigarette tradizionali. La diffusione di tali prodotti è accompagnata da una diminuzione delle sigarette tradizionali o dall'abbandono delle stesse. Si tratta inoltre di prodotti acquistabili online (ad esempio su e-Commerce come www.inimex.it), al contrario delle sigarette tradizionali, condizione che ne favorisce la diffusione.
I partecipanti all'indagine che utilizzano sigarette elettroniche hanno spesso scoperto questo dispositivo attraverso il passaparola di amici o parenti che già lo utilizzavano o perché ne hanno ricevuto uno in regalo.
Una percentuale significativa di oltre il 50% del campione preferisce liquidi senza nicotina per il vaping, mentre il 15,5% opta per liquidi contenenti nicotina, con una maggior incidenza tra le persone di età superiore ai 64 anni. Nel corso degli ultimi due anni, è emerso un aumento nella percentuale di coloro che lamentano difficoltà nel reperire informazioni dettagliate e affidabili riguardo alle sigarette elettroniche.
Tabacco riscaldato
Per i prodotti a tabacco riscaldato, il passaparola tra amici, conoscenti e parenti che già ne fanno uso rappresenta ancora la modalità principale di avvicinamento. La maggioranza di coloro che ora utilizzano il tabacco riscaldato aveva precedentemente esperienza con le sigarette tradizionali, considerando il tabacco riscaldato come un'alternativa o un complemento alle sigarette o ai sigari.
L'adozione dei dispositivi a tabacco riscaldato ha dimostrato di influire positivamente sulla riduzione del consumo di sigarette tradizionali. Nel 79,5% dei casi, coloro che hanno partecipato al sondaggio dichiarano di aver abbandonato completamente le sigarette tradizionali dopo aver fatto il passaggio ai prodotti senza combustione.
La responsabilità dello Stato e la necessità di informazioni chiare
In merito al coinvolgimento dello Stato riguardo a prodotti senza combustione considerati scientificamente meno dannosi dei tradizionali, emerge che l'82% degli intervistati ritiene fondamentale garantire ai cittadini il diritto all'informazione. Oltre il 50% è dell'opinione che dovrebbero essere attuate campagne informative, agevolazioni fiscali o, al contrario, regolamentazioni incentivate come divieti e restrizioni. Secondo il 62,7% degli interpellati, lo Stato dovrebbe promuovere l'utilizzo della sigaretta elettronica tra i fumatori che, in caso contrario, persisterebbero nell'abitudine al fumo.
In conclusione, l'indagine dell'Eurispes fornisce uno sguardo approfondito sullo stato attuale del fumo in Italia, mettendo in luce sfide e opportunità. Il ruolo dello Stato nel fornire informazioni chiare e regolamentazioni adeguate emerge come fondamentale per affrontare un comportamento dannoso per la salute pubblica.
Redazione Pressa
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