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Negli ultimi decenni il mondo dell’informazione è stato interessato da una svolta significativa. Il giornale non è più semplicemente l’oggetto nella sua versione di carta, ma è diventato molto di più. Internet si è ritagliato un ruolo di primo piano in molte industrie, e quella dell’editoria digitale non fa eccezione. Da una parte si sente spesso parlare di declino relativamente al mondo dell’informazione, una visione pessimistica legata principalmente al brusco calo di vendite delle copie di carta; dall’altra, la transizione digitale ha aperto nuove possibilità di acquisizione dei lettori, grazie ai siti web e alle app che, con la loro praticità di consultazione, incentivano molti utenti ad approcciarsi a giornali e quotidiani. Oltre ai giornali, però, stanno proliferando anche i siti web d’informazione, che sempre più spesso vengono consultati dagli italiani e a volte entrano in una vera e propria competizione con i giornali per accaparrarsi i lettori.
Facciamo chiarezza sull’argomento con una panoramica sui dati relativi alla lettura di giornali, online e offline, e siti web d’informazione.
I dati sulla vendita dei giornali
Fino al 2007, la percentuale di italiani che acquistava un giornale in edicola era abbastanza alta: il 67%. Nel giro di 17 anni, la percentuale è precipitata di oltre il 40%, in quanto si stima che oggi ammonti intorno al 25% (dati: Micromega). In che modo si inserisce l’editoria digitale in questo scenario?
Gli ultimi dati sulla lettura di quotidiani e periodici in Italia sono i dati Audicom del sistema Audipress. Questi ci parlano di un quadro in cui quasi 32 milioni di italiani leggono almeno un titolo (sia su carta che digitale) ogni mese, una media di 6 italiani su 10 fra chi ha più di 14 anni.
Una svolta verso i periodici digitali si è verificata, come è prevedibile, nell’anno della pandemia: durante il lockdown i consumi culturali degli italiani si modificarono rapidamente, con un’esplosione di connessioni a Internet che, per quanto riguarda i giornali, si tradusse in un complessivo aumento di lettori delle versioni web dei giornali. Una volta conclusa la pandemia, non si è più tornati indietro: la lettura digitale sembra essersi trasformata in un’abitudine consolidata, infatti continua il numero di consumatori delle versioni digitali dei giornali: al momento, il numero oscilla intorno ai 7 milioni di lettori, il 3.6% in più rispetto alla precedente misurazione. In questo spazio si inseriscono nuove piattaforme dove reperire le informazioni: sempre più spesso l’edicola approda online in shop veri e propri dove consultare in un unico portale una moltitudine di titoli delle maggiori testate. Le edicole digitali sembrano ormai destinate a sostituire quelle fisiche, sempre meno diffuse sul territorio
Ciò nonostante, il passaggio di molti lettori alle versioni online dei giornali non appare sufficiente per fermare l’emorragia: sembrerebbe infatti che solo il 33% degli italiani sia lettore della versione web dei quotidiani, una percentuale ancora troppo bassa.
I lettori stanno cambiando il modo di informarsi?
I dati sull’aumento della lettura delle versioni digitali dei giornali non sono tuttavia sufficienti ad arginare la crisi del settore, che in linea generale, come già ricordato, è rappresentata da un drastico crollo di lettori di giornali. Le versioni online non sembrano ancora in grado di compensare le perdite. Una crisi che non sembra legata al fattore “carta”, dunque, come testimonia il fatto che invece i libri cartacei sono ancora amati: quasi la metà degli italiani ne leggono, e i dati mostrano dei sensibili miglioramenti su base annua. Il problema, dunque, appare evidentemente legato al settore giornalistico e al modo in cui gli italiani tendono a informarsi oggi, alla luce dei nuovi mezzi di comunicazione.
Il boom dei siti web di informazione
Il 19° rapporto sulla comunicazione del Censis, pubblicato a marzo 2024, tocca molti aspetti relativi al mondo dell’informazione. Fra i dati più significativi, ci sono quelli che riguardano la fruizione dei siti di informazione online da parte degli italiani: il 58,1% delle persone li consultano stabilmente. Si tratta del numero più elevato raggiunto da questi media, che nel tempo è stato interessato da una crescita costante: nel 2012 vi accedevano il 33% degli italiani, nel 2019 il 50%. Il punto di forza dei siti web d’informazione è che sono pratici, facilmente accessibili e comprensibili, senza contare che spesso sono settoriali e consentono quindi di approcciarsi nello specifico a notizie di proprio interesse. Sicuramente con la proliferazione dei siti d’informazione a discapito dei giornali si pone il problema delle fake news: i lettori faticano sempre di più a distinguere le notizie vere da quelle false, una condizione che, sempre secondo Censis, accomuna il 72% degli italiani. Ad ogni modo, i siti web d’informazione, con la loro settorialità, si stanno diffondendo a macchia d’olio in quanto rappresentano un’opportunità non da poco anche per il marketing. Pensiamo a un settore amatissimo come quello del calcio: i tifosi hanno ormai cambiato il modo di cercare notizie sulla propria squadra del cuore e interagire con altri tifosi nei dibattiti online, con il traffico sui siti web dedicati in aumento esponenziale negli ultimi anni. Questo rappresenta senz’altro un’enorme opportunità di business per le aziende interessate a sfruttare questa visibilità, le quali individuano nei siti web d’informazione un nuovo canale pubblicitario sicuramente meno dispendioso rispetto ad altri.