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Scoprire, valutare, esplorare e infine sfruttare le opportunità imprenditoriali offerte dai mercati esteri: l’internazionalizzazione rappresenta l’evoluzione principale del “fare impresa”, essendo di fatto l’unica reale alternativa esistente nel momento in cui il mercato interno smette di offrire concreti margini di crescita. E questo può accadere per diversi motivi: per la concorrenza di altre imprese, per la saturazione del mercato, per l’eccessiva burocratizzazione, nonché spesso per i carichi fiscali troppo onerosi. Non stupisce quindi il fatto che sempre più imprese italiane guardino oltre confine per trovare nuovi lucrosi mercati per la vendita dei propri prodotti. Ma come mettere in campo un efficace programma di internazionalizzazione d’impresa? Lo abbiamo chiesto a Dr. Export, il pool di professionisti esperti e di commercialisti specializzato dell’individuazione dei fondi per l’export e nell’avvio di progetti di internazionalizzazione aziendale.
Internazionalizzazione: si inizia da analisi e valutazione aziendale
I consulenti di Dr.
Export non hanno dubbi, ancor prima di guardare ai mercati esteri il primo step per l’internazionalizzazione d’impresa consiste nell’analisi dell’impresa stessa. Quali potrebbero essere le risorse da destinare ai mercati esteri? Cosa è possibile offrire ai nuovi partner commerciali? Si rende quindi necessario analizzare patrimonio, situazione finanziaria ed economica dell’azienda e redigere successivamente un business plan accurato per valutare la fattibilità dell’export.
La ricerca di finanziamenti e aiuti con Dr. Export
Si è parlato qui sopra della fattibilità del progetto di esportazione. Gli esperti di Dr. Export sottolineano infatti che l’avvio di un progetto di questo tipo non può essere esente da costi: da qui l’importanza della valutazione e, soprattutto, dell’individuazione dei più efficaci strumenti di finanza agevolata per supportare il progetto. Gli specialisti di Dr. Export a questo punto citano i finanziamenti agevolati SIMEST, che permettono di finanziare:
· l’inserimento nei mercati esteri;
· lo sviluppo di e-commerce;
· la partecipazione a fiere internazionali;
· l’inserimento di un Temporary manager;
· la transizione digitale;
· la transizione ecologica;
· le spese per le consulenze;
· le spese per le certificazioni.
I consulenti di Dr. Export ricordano peraltro che per molte realtà – come le PMI innovative, giovanili o femminili, o con sede operativa al sud, oppure con specifici requisiti di sostenibilità – è possibile accedere a una quota di cofinanziamento a fondo perduto.
La ricerca del mercato di riferimento
Lo step successivo consiste nella ricerca del mercato di riferimento, sapendo che il Made in Italy è apprezzato in Europa come al di fuori del continente. La scelta del mercato di riferimento va fatta valutando tanti fattori diversi: il livello di accessibilità, la probabilità di trovare operatori interessati, le esigenze e le abitudini dei consumatori, le normative presenti, e così via. Le aziende che usufruiscono dei bandi per il finanziamento del progetto di internazionalizzazione, sottolineano gli specialisti di Dr. Export, devono per esempio sapere che esistono delle condizioni particolarmente vantaggiose nel caso di avvio di partnership nei Balcani Occidentali.
Il lancio sui mercati esteri
Infine, l’ultimo step del progetto di internazionalizzazione è il lancio concreto sul mercato estero individuato. I consulenti di Dr. Export, dopo aver supportato l’impresa nell’individuazione dei bandi strategici, nella redazione dei documenti necessari e nella programmazione strategica dei fondi, restano al fianco delle imprese per l’avvio concreto dell’attività commerciale, anche grazie alla nutrita rete di contatti e committenti esteri.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>